Persecuzioni

I cristiani marciano in Siria dopo l’attacco islamista alla chiesa ortodossa

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I cristiani in Siria hanno protestato coraggiosamente per le strade di Damasco dopo che l’attentato suicida islamico contro una chiesa ortodossa ha ucciso almeno 20 persone.

 

L’attentato alla chiesa greco-ortodossa di Sant’Elia, avvenuto domenica sera durante la Divina Liturgia, ha devastato l’interno della chiesa e causato oltre 50 feriti. Un terrorista islamico avrebbe sparato contro i cristiani ortodossi prima dell’esplosione.

 

Secondo il resoconto di X Greco-Levantines World Wide, i manifestanti cantavano: «Quanto è bella la morte alle tue porte, o Chiesa nostra!».

 

Secondo quanto visibili, manifestanti hanno sfilato portando grandi croci.

 

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Come riportato da Renovatio 21, la chiesa di Mar Elias a Damasco è stata teatro di un’esplosione che ha ucciso almeno 20 persone ferendone oltre 52.

 

L’esplosione è stata seguita da colpi d’arma da fuoco, hanno riferito testimoni oculari al quotidiano in lingua inglese The National, con sede negli Emirati Arabi Uniti. L’origine degli spari non è stata immediatamente chiara

 

Le cronache di questi mesi di massacri da parte dei miliziani sunniti contro le minoranze alawite e cristiane continuano a susseguirsi.

 

Come riportato da Renovatio 21, sembra esservi una recrudescenza importante delle attività ISIS in Siria e in Iraq. Secondo quanto detto la nuova Daesh considera il regima islamista instauratosi a Damasco come «apostata» (quindi, secondo l’ideologia takfira, passibile di distruzione e sterminio), tuttavia va ricordato che il nuovo presidente siriano al-Sharaa, precedentemente noto come al-Jolani, è stato tra le file dello Stato Islamico prima di finire nel ramo locale di al-Qaeda per poi essere catapultato al vertice dello Stato siriano.

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Immagine screenshot da YouTube

 

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