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Hunter Biden investe milioni in centrali nucleari cinesi sull’orlo della castrofe ambientale

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La società di Private Equity di Hunter Biden ha investito milioni di dollari in un operatore di una centrale nucleare statale cinese il cui partner francese ha  avvertito la Casa Bianca  che la centrale nucleare di Taishan, nella provincia del Guangdong, era in pericolo di «imminente minaccia radiologica» a causa di un di gas nobili nel sistema di raffreddamento di uno dei due reattori dell’impianto, secondo quanto riferito dal sito National Pulse.

 

L’incidente è stato minimizzato dall’amministrazione Biden, la quale ha dichiarato alla CNN  che la struttura non è ancora a un «livello di crisi» e non rappresenta una grave minaccia per la sicurezza dei lavoratori dello stabilimento cinese.

 

L’incidente è stato minimizzato dall’amministrazione Biden, la quale ha dichiarato alla CNN  che la struttura non è ancora a un «livello di crisi» e non rappresenta una grave minaccia per la sicurezza dei lavoratori dello stabilimento cinese

«La mancanza di una certa preoccupazione del team di Biden arriva dal momento che il principale operatore dell’impianto con sede in Cina – China General Nuclear Power Corporation (CGN) – conta milioni di investimenti da parte di Hunter Biden» scrive Natalie Winters di National Pulse.

 

«BHR Partners – la società di Private Equity di cui Hunter Biden è  amministratore  dal 2013 – è   un  investitore fondamentale da 10 milioni di dollari». 

 

«Nella società -– secondo quanto riferito – Hunter Biden mantiene una quota importante».

 

«BHR Partners – la società di Private Equity di cui Hunter Biden è  amministratore  dal 2013 – è   un  investitore fondamentale da 10 milioni di dollari»

Inoltre, nel 2017 un consulente CGN è stato condannato a  due anni di carcere  dal Dipartimento della Giustizia USA per aver  avvicinato e arruolato «esperti nucleari con sede negli Stati Uniti per fornire assistenza integrale nello sviluppo e nella produzione di materiale nucleare speciale in Cina» e «lo ha fatto senza registrarsi presso il Dipartimento di Giustizia come agente di una nazione straniera o autorizzazione del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti».

 

«Il furto della nostra tecnologia nucleare da parte di avversari stranieri è di primaria importanza per l’FBI. Insieme ai nostri partner locali, statali e federali, indagheremo in modo approfondito su coloro che cercano di rubare la nostra tecnologia a beneficio dei governi stranieri», ha affermato all’epoca l’agente speciale dell’FBI Renae McDermott.

 

Come riportato pochi giorni fa, il governo degli Stati Uniti sta monitorando una perdita segnalata presso una centrale nucleare cinese di Taishan, dopo che una società francese – che è co-proprietaria e attiva nella gestione – ha avvertito di una «minaccia radiologica imminente», stando a quanto dice la CNN, citando funzionari statunitensi e documenti in merito.

 

Il Biden junior non è nuovo ad avere rapporti stretti con il gigante asiatico, con membri della nomenklatura più alta (la stessa famiglia Xi) e perfino con spezzoni dell’Intelligence pechinese

Secondo l’AFP, «EDF ha segnalato in precedenza un accumulo di gas nobili in uno dei circuiti primari dei due reattori, che fa parte del sistema di raffreddamento. I gas nobili sono elementi che hanno una bassa reattività chimica – in questo caso era xeno e krypton».

 

«Il gas è stato rilasciato dopo che il rivestimento su alcune barre di combustibile si era deteriorato – ha  detto il portavoce – che ha chiesto di non essere nominato».

 

Secondo Bloomberg,  l’azienda francese ha convocato una «riunione straordinaria del consiglio con il proprietario di maggioranza della China General Nuclear Power Corp.  per discutere l’aumento della concentrazione di gas inerti nel reattore dell’Unità 1 nel Guangdong».

Qualche mese fa, ad un evento pubblico finito in rete, un professore pechinese si vantò della soluzione che il governo cinese avrebbe trovato per riprendere i contatti profondi e segreti con l’establishment americano, bruscamente interrotti negli anni di Trump: riempire di miliardi cinesi il fondo internazionale di Biden jr.

 

Il Biden junior non è nuovo ad avere rapporti stretti con il gigante asiatico, con membri della nomenklatura più alta (la stessa famiglia Xi) e perfino con spezzoni dell’Intelligence pechinese, come già scritto in vari articoli di Renovatio 21.

 

Qualche mese fa, ad un evento pubblico finito in rete, un professore pechinese si vantò della soluzione che il governo cinese avrebbe trovato per riprendere i contatti profondi e segreti con l’establishment americano, bruscamente interrotti negli anni di Trump: riempire di miliardi cinesi il fondo internazionale di Biden jr.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’incidente alla centrale nucleare di Taishan potrebbe avere degli oscuri collegamenti con lo strano suicidio di un professore di ingegneria nucleare cinese nella regione settentrionale dell’Heilonjian.

 

 

 

 

 

Immagine di EDF Energy via Wikimedia pubblicata su licenza Attribution

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