Satira

«Heil Zelens’kyj»: spot politico contro l’obbligo di ucrainofilia

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Un video divenuto virale online in Germania attacca il sostegno incondizionato all’Ucraina richiesto ai comuni cittadini.

 

Il filmato, dove gli echi del nazismo sono evidenti (e quanto mai assonanti, nel caso di Kiev), ricorda ai cittadini tedeschi che la Germania ha già donato oltre 22 miliardi di euro all’Ucraina dall’inizio del 2022.

Nello spot, una famiglia tedesca sta nel salotto quando individui in uniforme para-nazista, guidati da una inflessibile virago, suonano al campanello, entrano imperiosamente e rimuovono tutto quello che ha famiglia ha in casa per donarlo all’Ucraina. Perfino gli orecchini della madre e il salvadanaio del bambino sono confiscati senza alcuna pietà.
Dopo la confisca degli effetti personali della famiglia, viene appesa al muro una grande fotografia di Zelensky; la povera famiglia è quindi costretta a ripetere «Heil Zelensky!»

 

 

«Se ti senti a casa nella NATO, impara ad aspettarti la NATO a casa tua», afferma la pubblicità in tedesco alla fine del video, che regala una battuta finale: la virago ucronazista torna per prendersi anche il pelouche che tiene in mano un bambino, in quanto si tratta di un «Leopard».

 

Da notare il sottofondo: la famiglia sta ascoltando il famoso discorso di Scholz in cui, sputazzando senza alcuna pietà, rispose ai contestatori di un evento pubblico che gli davano del guerrafondaio. Sentire l’audio del discorso nel contesto del soggiorno di una famiglia, a dire il vero, ci riporta pure a pensare ai toni oratori della Germania di un tempo, quando il cancelliere non era calvo, e aveva certi baffetti.

 

Era stato detto che lo spot era opera del partito Alternative fuer Deutschland, l’unico presente al Bundestag, assieme a parte della sinistra, a contestare il supporto a senso unico di Berlino verso Kiev. AfD tuttavia ha smentito di essere dietro al video.

 

I media mainstream ora dicono invece che si tratterebbe di «propaganda russa» e che gli attori sarebbero tutti di «origine russa», informazione che, cosa inquietante, la tedesca ZDF per rintracciarli avrebbe usato software di riconoscimento facciale.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Germania ha appena regalato a Kiev un pacchetto di aiuti in danari e armi per 2,7 miliardi di euro, mentre l’industria tedesca – tutta, dal chimico all’automotive – si muove verso il collasso.

 

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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