Geopolitica
Hamas non vuole Tony Blair a Gaza
Hamas ha dichiarato che Tony Blair non è gradito a Gaza in nessun ruolo. Lo riporta il quotidiano Middle East Eye.
Intervistato da Sky News, Basem Naim, alto funzionario di Hamas, ha espresso apprezzamento per il coinvolgimento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel tentativo di porre fine alla guerra durata due anni. Tuttavia, ha sottolineato che non ci sarebbe spazio per l’ex primo ministro britannico nella gestione di Gaza, nonostante il precedente sostegno di Trump al coinvolgimento di Blair.
«Quando si parla di Tony Blair, purtroppo, noi palestinesi, arabi e musulmani, e forse altri nel mondo, abbiamo un ricordo negativo di lui», ha affermato il Naim. «Ricordiamo ancora il suo ruolo nell’uccisione di migliaia, se non milioni, di civili innocenti in Afghanistan e Iraq».
Tuttavia, l’Autorità Nazionale Palestinese sembra avere un’opinione diversa. Hussein al-Sheikh, vice capo dell’Autorità, ha dichiarato al canale saudita Al-Arabiya che incontrerà l’ex premier britannico Tony Blair in Giordania il 12 ottobre per discutere del «giorno dopo» la guerra a Gaza, secondo quanto riportato dal quotidiano dello Stato degli ebrei Times of Israel.
Come riportato da Renovatio 21, a settembre l’ex primo ministro britannico Tony Blair aveva avanzato una proposta per guidare un’amministrazione transitoria a Gaza al termine dell’operazione militare israeliana nell’enclave.
Negli ultimi tempi il Blair, ancora fortemente contestato in patria per la guerra in Iraq, si è dedicato alacremente al tema di microchip, ID digitale, passaporto vaccinale ed altre forme di sorveglianza globale. Si era ventilato, ad un certo punto, che il Blair potesse prendere il posto di Klaus Schwab come capo del World Economic Forum.
L’ex premier britannico aveva tentato di occuparsi negli ultimi anni della questioni israelo-palestinese. Quando era primo ministro si ricordano dure critiche all’esercito israeliano, che paragonò, come termine spregiativo, a quello della Russia – Paese con cui ora si augura una guerra, anche nucleare se necessario.
Ancora l’anno scorso Blair chiedeva un accordo globale sulla censura dei social media.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia