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Guerra nucleare, guerra convenzionale, guerra informatica, guerra spaziale: il piano degli USA

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In un recente articolo di Newsweek, gli esperti di sicurezza William Arkin e Mark Ambinder hanno fornito  dettagli sulle «opzioni» per l’uso di armi sia nucleari che convenzionali nel Piano operativo 8010 del comando strategico degli Stati Uniti.

 

Si tratta di un piano di oltre 1.000 pagine per la guerra globale contro Russia e Cina.

 

Secondo Arkin e Ambinder – che scrivono con l’aiuto del direttore del Nuclear Information Project della Federation of American Scientists Hans Kristensen – la caratteristica principale di O-Plan 8010, è la piena integrazione di nucleare e capacità convenzionali, non solo tra loro, ma anche con capacità cibernetiche e spaziali.

 

Il Commander-in-chief, ossia il presidente Biden, avrebbe così una gamma di «opzioni» da utilizzare a seconda dei particolari del conflitto.

 

«Nel nuovo piano di guerra nucleare, l’integrazione di tutte le armi militari e non militari nell’arsenale americano è etichettata come il nuovo deterrente» riporta l’articolo.

 

«I pianificatori cercano di debilitare e immobilizzare qualsiasi nemico piuttosto che distruggerlo fisicamente. La linea di demarcazione tra ciò che è nucleare e ciò che è convenzionale è stata offuscata più che mai. E con ciò, la “stabilità strategica” – il singolare obiettivo di prevenire l’uso di armi nucleari, che ha tenuto nascoste le armi nucleari per più di 75 anni – è diventata obsoleta. Non è probabile che la Russia invada l’Ucraina, ma se si verificasse uno scontro militare, sarebbe il primo test di questo nuovo approccio alla guerra».

 

«L’amministrazione Biden pubblicherà una “Revisione della posizione nucleare” nelle prossime settimane che dovrebbe dire molto poco», ha detto Kristensen ad Arkin e Ambinder.

 

«Mentre attendiamo la Nuclear Posture Review, l’ironia è che le armi nucleari sono ora inseparabili dall’intero spettro degli effetti strategici».

 

Washington, dicono, ha bisogno di produrre una «revisione della posizione strategica» che riconosca questi cambiamenti e che esamini in particolare se tutte queste capacità migliorano la stabilità strategica e la pace o la minano.

 

«Ma la pianificazione della guerra oggi è sempre più integrata per fornire più opzioni non nucleari, opzioni che potrebbero essere viste dalla Russia come provocatorie e persino la stoffa di un primo attacco americano», anche se inizia senza armi nucleari, dice Kristensen.

 

«Questa integrazione di nucleare e non nucleare e l’attenzione agli “effetti” piuttosto che alla distruzione erode il firewall tra guerra convenzionale e nucleare e crea più percorsi verso l’escalation».

 

Arkin e Ambinder entrano in molti dettagli su come l’Air Force e la Marina si stanno riorganizzando per combattere secondo questi concetti, includendo piani per l’acquisto di 10.000 copie del Joint Air-to-Surface Standoff Missile, un missile stealth con un raggio di 700-1.200 miglia destinato ad armare tutti gli aerei da combattimento nell’inventario dei due servizi. Sarà armato con testate convenzionali ma avrà la capacità di generare «effetti strategici».

 

«Il nuovo piano di guerra nucleare non è quindi oggi né segregato dal resto della guerra (o dell’atteggiamento militare) né è un edificio stabile», concludono.

 

«Se una crisi come l’Ucraina degenerasse in uno scontro militare, l’escalation potrebbe essere oscurato dietro capacità in gran parte invisibili e persino segrete».

 

In altre parole, una guerra del genere potrebbe diventare nucleare senza che il popolo degli Stati Uniti e dell’Europa capisca come ciò potrebbe essere possibile, scrive EIR.

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente Putin ha detto apertamente che la Russia dispone dello Tsirkon, un missile ipersonico che invece gli USA, nonostante l’accelerazione impressa dal Pentagono sui fornitori del complesso militare-industriale, non hanno ancora nel loro arsenale.

 

 

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