Pensiero

Green pass, cioè che ci aspetta se non resisteremo

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Come Renovatio 21, sin dagli albori del nostro gruppo, abbiamo sempre cercato di offrire un’informazione che andasse oltre alla superficialità delle cose apparenti e poco approfondite. Siamo convinti che di quelle sia già pieno il web e più nello specifico anche una buona parte di quell’informazione che vorrebbe ricoprire il ruolo della cosiddetta «contro-informazione». 

 

In questo preciso momento storico, è più che mai indispensabile guardare oltre, persino oltre i vaccini, argomento per il quale fondamentalmente Renovatio 21 è nata e attraverso il quale, già in tempi non sospetti (nel 2017, ad esempio), parlavamo di «panino vaccinale» quale immagine figurata di un procesos pubblico dove prima si prende la fetta degli anziani; poi quella dei bambini lasciando in mezzo uno spazio  da riempire.  Quello spazio in mezzo — abbiamo sempre sostenuto — saremmo stati inevitabilmente noi: la popolazione adulta. 

 

Le tappe che ci hanno portato fino a questi giorni surreali,  come abbiamo già avuto modo di approfondire in un recente articolo, vengono da molto lontano.

 

Tuttavia, ciò che qui vorrei brevemente riassumere,  riguarda l’ultimo anno e mezzo, così da meglio capire ciò che realmente potrebbe attenderci se non avremo chiara la situazione e se non reagiremo di conseguenza. 

 

La pseudo-pandemia ad altro non è servita se non, come ben chiaro a tutti, a diffondere la paura: dopo un lunghissimo periodo storico del più rivoltante liberismo mondiale, qualcuno ha deciso che era ora di richiamare il gregge all’ovile

La pseudo-pandemia ad altro non è servita se non, come ben chiaro a tutti, a diffondere la paura: dopo un lunghissimo periodo storico del più rivoltante liberismo mondiale, qualcuno ha deciso che era ora di richiamare il gregge all’ovile.

 

Le gozzoviglie malsane di intere generazioni, con la mondanità come modello di vita, sono servite per svirilizzare sempre di più l’essere umano rendendolo fragile, ebbro, psico-farmacizzato, senza valori e senza radici ideali — meno che mai religiose. 

 

Ecco, allora, che la paura è stato il semplice richiamo con cui far inginocchiare il moderno uomo debole ad un sistema padrone che lo chiama all’ordine.

 

Il COVID-19 è stato uno strumento necessario per rimodellare una nuova società, fatta di uomini e donne che vivano in un nuovo, medicalizzato, modello di «libertà su misura».

 

Il COVID-19 è stato uno strumento necessario per rimodellare una nuova società, fatta di uomini e donne che vivano in un nuovo, medicalizzato, modello di «libertà su misura»

Come non menzionare l’ormai citatissimo The Giver, romanzo distopico tradotto poi in film in cui in una società del futuro tutti gli esseri umani vivono «liberi» con la loro iniezione obbligatoria quotidiana e senza la possibilità di provare emozioni né di partorire ricordi di come era il mondo prima di quella società biologicamente riformata. 

 

È grazie alla cosiddetta emergenza sanitaria che si è potuta creare una vera «emergenza sociale»: la nostra Nazione è sempre stata piena di emergenze, ma mai prima del 2020, la portata mediatica della narrazione era arrivata a simili livelli.

 

L’obiettivo, appunto, era quello di preparare un modello di «emergenza» che potesse via via essere inoculato nelle menti, così da fare posto ad una concezione in cui tutto può essere lecito in virtù dell’urgenza della situazione in atto. Questo per qualsiasi settore dell’attività umana, ma , ovviamente, la miglior presa la si trova in quello delle «emergenze» continue: la salute. 

 

Il COVID-19 ha creato l’emergenza. L’emergenza ha creato la necessità di sperimentare tutti i modi possibili per farvi fronte

Il COVID-19 ha creato l’emergenza. L’emergenza ha creato la necessità di sperimentare tutti i modi possibili per farvi fronte. Dopo la limitazione delle libertà personali e della distruzione della attività economico-produttiva ecco, allora, la comparsa in scena del divin Vaccino, il protagonista di questa pièce. 

 

Grazie al divin Vaccino si possono scongiurare nuovi lockdown — ci dicono. Perché, di fatto, il lockdown è servito ad incattivire le persone, che ora odiano chi non si fa il vaccino perché è il presunto colpevole della rievocazione dei lockdown. Sono gli «evasori vaccinali», come li ha definiti recentemente il giornalista Mattia Feltri, sono i parassiti egoici e disfunzionali che ci porteranno al rischio di nuove devastanti chiusure. 

 

Ciò che è necessario capire veramente, però — e sicuramente in molti lo hanno capito — è che il vaccino è anch’esso uno strumento. Uno strumento importante, certo, un tassello fondamentale per la costruzione del piano, ma non rimane il punto finale. L’obiettivo successivo ora porta il nome di «green pass». Si tratta probabilmente di un nome temporaneo, ma la sostanza è molto ben delineata concettualmente e pragmaticamente.

 

Fa sorridere leggere e ascoltare persone, brave persone e certamente in buona fede, che sperano, come l’arrivo di Babbo Natale, i termini del 31 dicembre prossimo

Fa sorridere leggere e ascoltare persone, brave persone e certamente in buona fede, che sperano, come l’arrivo di Babbo Natale, i termini del 31 dicembre prossimo, citando a loro sostegno la «legge», quella legge che impedirebbe, sempre a lor dire, un prolungamento dello «stato di emergenza». Viene citata la «legge» come fosse un caposaldo in un momento storico in cui il diritto, lo stato di diritto, è totalmente calpestato, liquefatto, ucciso a colpi prima di DPCM, e ora di decreti legge. 

 

Mi ha fatto sorridere incontrare tante brave persone che mi chiedevano, nelle piazze, se Renovatio 21 era al corrente del fatto che il «1º ottobre prossimo i vaccini scadranno perché verranno finalmente riconosciute e diffuse le cure esatte per trattare l’infezione da SARS-Cov-2». Anche qui stupisce il non rendersi conto che il vaccino per i poteri costituiti è e rimarrà lo strumento per eccellenza, del quale, cure o non cure (delle cure non interessa a nessuno, si sa) non si potrà più fare a meno. 

 

Tante persone ora sono giustamente spaventate dal vaccino, poiché tocca a loro. Triste tuttavia pensare che tante di queste persone non batterono ciglio quando fu il momento di siringare i propri figli, i propri nipoti, «perché sennò non sarebbero potuti andare all’asilo!».

 

Ad ogni modo, non ci sarà nessuna cessazione dell’ «emergenza» fino a quando non decideranno loro, come peraltro stanno già decidendo, con l’ipotesi di un ulteriore prolungamento fino a marzo 2022.

 

Non ci sarà, parimenti, nessuna scadenza dei vaccini fino a quando non lo decideranno loro. Anzi, Pfizer — che già a giugno aveva annunciato vaccini per i bambini entro settembre — ora ha ufficialmente aperto le danze: sieri mRNA ai bimbi dai 5 anni in su

 

Come dicevamo, ora il potere ora non si concentra solo sul vaccino, ma sul green-pass – cioè sullo scheletro di un sistema di marchiatura molto più potente, versatile, duraturo.

 

Con l’introduzione del «certificato verde» è stato introdotto qualcosa di molto più pervasivo rispetto ad un prevedibile obbligo vaccinale, poiché il green-pass potrà trovare ragion d’essere in qualsiasi circostanza o situazione che verrà decisa dall’alto. 

 

E allora lasciatemi dire che chi lotta contro il vaccino ma accetta il tampone alimenta il green-pass, ovvero alimenta in egual modo il sistema di tortura della nostra libertà

E allora lasciatemi dire che chi lotta contro il vaccino ma accetta il tampone alimenta il green-pass, ovvero alimenta in egual modo il sistema di tortura della nostra libertà

 

Pur non volendo giudicare le scelte di nessuno e comprendendo il grande momento di difficoltà, dobbiamo tuttavia aver chiaro questo: per combattere un sistema dobbiamo combattere tutti gli elementi che fanno parte di esso, nessuno escluso. 

 

Chi cerca escamotage per scaricare il green-pass a seguito di una guarigione da SARS-Cov-2 nutre il green-pass condannando a morte la nostra società.  

 

Il Male, per sua natura, offre sempre le alternative per mantenerci nel Male. Noi dobbiamo rifiutarlo in toto

 

Il Male, per sua natura, offre sempre le alternative per mantenerci nel Male. Noi dobbiamo rifiutarlo in toto

Tutto è servito ad arrivare a questo, ad una sorta di patente a punti — e nulla ci vieta di pensare che, sul modello cinese ormai tanto caro a certi nostri politici filopechinesi, è proprio qui che si vuole giungere — in cui tutto sarà giudicato in base al grado di valutazione che ci verrà dato per poter stare o meno nella società, e solo nel caso in cui ci saremo piegati ad ogni sorta di diktat.

 

Dovremo essere imprigionati per essere «liberi». Dovremo essere piegati per poter stare diritti, e il tema della salute non sarà che un primo passaggio. 

 

Potrei sbagliarmi? Forse. Lo spero. Ne dubito. 

 

Quello che so invece per certo, però, è che ora è il momento di combattere, di essere intransigenti laddove non esserlo vorrebbe dire ledere verità e giustizia, come diceva un tale Guido De Giorgio. 

Dovremo essere imprigionati per essere «liberi». Dovremo essere piegati per poter stare diritti, e il tema della salute non sarà che un primo passaggio

 

Se non lotteremo per la Verità e per la giustizia, se non ci opporremo integralmente a questo folle e suicida sistema, saremo in qualche modo complici del marchio d’infamia con cui stanno cercando di stritolarci. 

 

Possiamo scegliere di essere William Wallace o di fare la parte di Joseph Bruce Ismay abbandonando la nave mentre tanti sono ancora lì a combattere per difendere la propria vita e quella dei propri cari contro gli iceberg dell’ora presente. 

 

A noi, come sempre, la scelta. 

 

Se non lotteremo per la Verità e per la giustizia, se non ci opporremo integralmente a questo folle e suicida sistema, saremo in qualche modo complici del marchio d’infamia con cui stanno cercando di stritolarci. 

Renovatio 21 la sua l’ha fatta già dall’inizio, descrivendola limpidamente nella descrizione di questo stesso sito internet, nella sezione Chi siamo:

 

La Necrocultura perverte il puro, uccide l’innocente, stermina l’uomo e i suoi figli. Ciò sta accadendo in questo stesso momento.

 

Ci siamo dati la missione, stupida quanto inevitabile, di divenirne l’argine – e un giorno, gettate le basi, rovesciare per sempre lo stato delle cose.

 

L’invito ad unirvi a noi in questa missione è oggi più che mai indispensabile. E, quello sì, davvero urgente. 

 

 

Cristiano Lugli 

 

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