Geopolitica

Gli Stati Uniti lanciano un missile in una deliberata provocazione nei confronti della Russia

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Il 9 novembre, un aereo MC-130J delle operazioni speciali della US Air Force ha sorvolato il Mare di Norvegia vicino al Circolo Polare Artico e ha lasciato cadere un carico dal retro.

 

Non appena il sistema di paracadute lo ha stabilizzato, un missile da crociera AGM-158 Joint Air-Surface Standoff Missile-Extended Range (JASSM-ER) è caduto dal pallet, ha acceso il motore e poi si è lanciato verso il suo obiettivo nello spazio norvegese di Andoya.

 

Questo è stato il primo test a fuoco vivo del sistema di lancio di missili USA «Rapid Dragon» al di fuori degli Stati Uniti e il luogo è stato scelto intenzionalmente per la prossimità alla Russia.

 

«Mette questa cosa nel raggio di portata della Russia. Stiamo intenzionalmente cercando di essere provocatori senza portare all’escalation», ha detto alla rivista dell’esercito Stars and Stripes il tenente colonnello Lawrence Melnicoff dello Special Operations Command Europe prima del lancio.

 

«Stiamo cercando di scoraggiare l’aggressione russa, il comportamento espansionista, mostrando le capacità potenziate degli alleati».

 

Secondo il militare americano il test «complica il processo decisionale russo perché sappiamo che stanno prendendo di mira aggregazioni specifiche molto, molto grandi di potenza alleata … la Base aerea di Ramstein, RAF Lakenheath, cose del genere».

 

«Siamo sopravvissuti. Se si arriva al peggio  e qualcuno elimina questi centri di alimentazione, possiamo proiettare in avanti il ​​fuoco dell’artiglieria di precisione attraverso l’alleanza con i nostri partner».

 

Il sistema di missili Rapid Dragon è importante, perché mentre solo relativamente poche forze aeree pilotano aerei da combattimento in grado di trasportare missili come il JASSM-ER, praticamente tutti gli alleati degli Stati Uniti volano C-130 o altri aerei cargo in grado di trasportare gli stessi pallet del sistema Rapid Dragon costruita su.

 

Ciò espande notevolmente il numero di aerei disponibili per attacchi a lungo raggio. Ciò dovrebbe aiutare a «dissuadere» la Russia da una maggiore «aggressione».

 

Si tratta quindi di un deliberato atto di provocazione degli USA – e per estensione delle forze NATO – contro Mosca.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli USA sono tecnologicamente arretrati per quanto riguarda la nuova tecnologia balistica dei missili ipersonici, dove il Pentagono ha un divario con Russia e Cina (e Nord Corea, e forsanche con l’Iran, come emerso di recente) che sta cercando di colmare.

 

Nel frattempo, è radicalmente cambiata la dottrina nucleare americana, che ora permette a Washington un uso terrificantemente «disinvolto» delle testate a potenza termonucleare, con l’uso di armi atomiche anche contro potenze non-atomiche.

 

Parimenti, i vertici militari americani hanno compreso che la strategia della deterrenza che reggeva la Guerra Fredda è ora finita per sempre.

 

 

 

 

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