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Gli scienziati scoprono un batterio così grande che è possibile tenerlo in mano

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Nell’arcipelago caraibico francese della Guadalupa è stato trovato un singolo batterio di almeno due ordini di grandezza più grande del limite teorico che gli scienziati ritenevano possibile. È il più grande batterio mai scoperto nella storia.

 

È lui, almeno per quanto riguarda le dimensioni, il superbatterio che stiamo aspettando. Un iperbatterio. Un maxibatterio. Un terabatterio. Un gigabatterio. Un megabatterio.

 

«È 5.000 volte più grande della maggior parte dei batteri», ha affermato in una nota Jean-Marie Volland, scienziato del Lawrence Berkeley National Laboratory. «Per contestualizzare, sarebbe come un essere umano che incontra un altro umano alto come l’Everest».

 

Un gruppo di ricercatori di diverse università ha riportato le proprie scoperte sulla cellula gigante nella rivista Science

 

batteri bianchi, lunghi un centimetro, assomigliano alla forma e alle dimensioni di una ciglia umana e sono visibili ad occhio nudo e sono stati scoperti nel 2009 in una palude di mangrovie acquosa.

 

Il sito Genetic Engineering and Biotech News ha sottolineato che il batterio ha esattamente le medesime caratteristiche morfologiche e genomiche dei batteri: «un batterio lungo un centimetro con DNA contenuto in organelli legati alla membrana metabolicamente attivi».

 

Qualcuno si domanderà su cosa significhi esattamente un batterio gigante per l’umanità. Anche se gli scienziati non hanno menzionato se il nuovo organismo è pericoloso, continueranno a studiarlo ulteriormente.

 

La domanda che vorremmo porre loro subito, tuttavia, è cosa fa un batterio di tale peso. Ricordiamo, per iniziare la discussione scientifica, la teoria del pensatore meneghino Adriano Celentano (1938-) riguardo agli animali di grandi dimensioni.

 

 

Quindi, se un passero di 30 chili su un ramo fa «chiiiiiiiiiiip», un megabatterio grande 5000 volte i suoi simili, cosa fa? Genera una supermalattia?

 

Come nota Futurism, non tutti i procarioti sono dannosi per l’uomo e alcuni sono persino benefici.

 

Inoltre, i grandi batteri sarebbero più facili da uccidere, se necessario: e qui si può aprire un discorso sulla necessità della libera vendita di armi da fuoco, non più solo per sparare al poligono, ma anche per difendersi da gargantueschi esseri monocellulari.

 

Non è chiaro se Big Pharma per combattere il megabatterio stia già preparando un megavaccino. Probabile.

 

Immaginate la Pfizer che porta al vostro distretto sanitario una siringona caricata su un autoarticolato, procedendo poi alle inoculazioni spostandola con una gru. Il ministero della Salute sarebbe felicissimo di usare le nostre tasse per pagare anche questa.

 

Il quadro, ad ogni modo, avrebbe più senso di ciò che è successo negli ultimi due anni.

 

 

 

Immagine artistica

 

 

 

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