Vaccini
Germania, lockdown apartheid per i non vaccinati: l’addio della Merkel è l’obbligo vaccinale totale
I leader nazionali e regionali tedeschi hanno deciso di escludere le persone non vaccinate da gran parte della vita pubblica nel tentativo di respingere una quarta ondata di COVID-19. I non vaccinati saranno inoltre limitati negli incontri con la famiglia.
La cancelliera uscente Angela Merkel ha descritto le misure di vasta portata come un atto di «solidarietà nazionale».
Solo coloro che sono stati vaccinati o recentemente guariti dal COVID – i cosiddetti 2G: geimpft, vaccinati, genesen, guariti – potranno accedere a ristoranti, cinema, strutture ricreative e negozi.
Le vaccinazioni potrebbero essere rese obbligatorie entro febbraio, ha aggiunto il cancelliere – la Germania si pone quindi sulla scia dell’Austria, la quale supera i tedeschi nella violenza del rigore, annunziando il carcere per i non vaccinati: non dimentichiamo, del resto, che il maggior numero di criminali di guerra nazisti non stava a Berlino o ad Amburgo, ma a Vienna, città da cui partì peraltro lo Hitler.
Le persone non vaccinate saranno limitate agli incontri con la propria famiglia e altre due persone
La Merkel ha affermato che gli ospedali sono stati tesi al punto che i pazienti devono essere spostati in aree diverse per il trattamento. «La quarta ondata deve essere spezzata e questo non è ancora stato raggiunto».
«Data la situazione, penso che sia opportuno adottare la vaccinazione obbligatoria», ha detto, chiarendo che questa dovrebbe essere approvata dal Bundestag.
In Germania il 68,7% della popolazione è stato vaccinato, un tasso relativamente basso per l’Europa occidentale. Nonostante le regole del 2G implementate in varie parti del Paese, si assiste comunque a situazioni grottesche come il focolaio di COVID al concerto per soli vaccinati del mese scorso.
In base alle misure concordate dai 16 laender e dai leader federali tedeschi:
- Le persone non vaccinate saranno limitate agli incontri con la propria famiglia e altre due persone
- La regola 2G sarà applicata a ristoranti, luoghi culturali e negozi non essenziali
- Le discoteche chiuderanno nelle aree in cui sono stati registrati 350 casi ogni 100.000 persone negli ultimi sette giorni: il tasso nazionale è di oltre 400
- Entro Natale verranno effettuate fino a 30 milioni di vaccinazioni – prime, seconde o booster
- Gli eventi all’aperto, incluso il calcio della Bundesliga, avranno un pubblico limitato di 15.000 e regole 2G
- I fuochi d’artificio a Capodanno saranno vietati
Si tratta del regalo finale di Angela Merkel, che dopo più di tre lustri di governo ha pensato bene di lasciare lo scranno di cancelliere donando al suo Paese l’apartheid biotica – e una situazione di scontento nella popolazione verso l’istituzione a livello DDR.
Si tratta del regalo finale di Angela Merkel, che dopo più di tre lustri di governo ha pensato bene di lasciare lo scranno di cancelliere donando al suo Paese l’apartheid biotica – e una situazione di scontento nella popolazione verso l’istituzione a livello DDR
Pare che Angelona, fan scatenata della nuova eugenetica sanitaria, avesse chiesto di più: voleva un lockdown totale per due settimane. Il successore Olaf Scholz, detto Scholzomat, ha detto che la sua coalizione non era d’accordo. Non che li spaventasse l’idea di arrestare un’altra volta il Paese: è che, probabilmente, volevano rivendicare la paternità dell’operazione, perché da che mondo e mondo il nuovo arrivato dovrà pure farsi rispettare. Scholz assumerà il potere mercoledì prossimo.
Di fatto, ora la nuova coalizione sinistroide di governo detta «del semaforo», la quale comprende anche i liberali, pensa bene di far piombare la popolazione non vaccinata nell’umiliazione del lockdown con discriminazione biomolecolare. Sì, è lo stesso Paese che si straccia le vesti e si sparge il capo di cenere per il razzismo istituzionale degli anni Trenta, soffiato sulla Germania e su altri Paesi, Italia compresa.
Guardiamo i volti del nuovo governo. Guardiamo alle innumeri violenze viste alle manifestazioni della protesta a Berlino e a Lipsia.
Guardiamo alle indiscrezioni sulla cerimonia di addio della Merkel: ha scelto come pezzo di addio una canzone di Nina Hagen. Come sanno i lettori di Renovatio 21, Nina Hagen è la cantante che trenta anni fa insultò in diretta TV una giovane e inesperta Merkel.
Oramai niente ha più senso. Solo il diktat mRNA, e quei milioni di tedeschi che, ancora una volta, obbediscono