Reazioni avverse

Germania, le reazioni avverse al vaccino potrebbero essere milioni

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I casi di reazioni avverse al programma vaccinale in Germania potrebbero essere milioni. A riportarlo la testata tedesca Die Welt., che ha analizzato per la prima volta i dati sanitari forniti da BKK ProVita, una grande assicurazione medica.

 

«In sette mesi e mezzo 216.695 assicurati, su un campione di 10,9milioni, hanno avuto bisogno di cure mediche dopo la vaccinazione» ha dichiarato allarmato Andreas Schoefbeck, CEO della BKK.

 

L’assicuratore ha fatto analizzare i dati in suo possesso scoprendo una quantità di diagnosi indicanti la reazione avversa all’iniezione anti COVID.

«La nostra analisi mostra che abbiamo a che fare con una chiara sottostima delle reazioni avverse»

 

Il dato, che copre ovviamente solo una porzione dei vaccinati totali tedeschi, apre alla possibilità che le reazioni avverse ai vaccini possano essere milioni. Questo a dispetto dei dati statistici forniti da istituti pubblici: il Paul Ehrlich Institut (PEI), che sta sotto il ministero della Salute di Berlino, valuta cifre di 12 volte inferiori.

 

Il PEI infatti registrava tra il dicembre 2020 e il dicembre 2021 244.576 casi di reazione avversa su un totale di 61,4 milioni di vaccinati.

 

In un periodo di tempo di solo sette mesi (la campagna in Germania dura dal doppio, 14 mesi), solo tra i suoi assicurati, la BKK ha notato invece 216.695 casi di persone necessitanti assistenza medica dopo essere stati inoculati con il siero genico sperimentale.

 

«La nostra analisi mostra che abbiamo a che fare con una chiara sottostima delle reazioni avverse» dichiara l’amministratore delegato di BKK Schoefbeck.

 

«Secondo i nostri calcoli, consideriamo realistici fino ad oggi 400 mila visite dal medico da parte dei nostri assicurati a causa di complicazioni».

«Proiettando questi numeri sulla popolazione totale, sarebbe tre milioni di tedeschi che hanno sofferto di una reazione»

 

«Proiettando questi numeri sulla popolazione totale, sarebbe tre milioni di tedeschi che hanno sofferto di una reazione».

 

Schoefbeck, che da 21 anni è il rispettato capo di un’assicurazione che rimborsa anche farmaci omeopatici e fitoterapici, ha quindi scritto una lettera al dottor Paul Cichutek, biochimico presidente del PEI. La lettera, mandata in copia all’Associazione dei medici tedeschi e all’Associazione nazionale dei medici legali delle assicurazioni sanitarie, è stata pubblicata da vari giornali tedeschi.

 

Le cifre trovate dall’analisi dei dati di BKK, dice, possono essere «convalidate in modo relativamente semplice dal PEI», aggiungendo che non sarebbe sbagliato domandare «ad altri tipi di assicurazione di valutare i dati a loro disposizione su chi ha richiesto assistenza post vaccino».

 

L’assicuratore nella lettera nota che la sottostima potrebbe essere causata dal fatto che «non viene pagata alcuna remunerazione per la segnalazione degli effetti avversi delle vaccinazioni», e questo a fronte di «grande sforzo richiesto. I medici hanno riferito che ci vuole circa mezz’ora per segnalare un sospetto danno da vaccino. Ciò significa che 3 milioni di casi sospetti di effetti collaterali alla vaccinazione richiedono circa 1,5 milioni di ore di lavoro per i medici. Sarebbe quasi il carico di lavoro annuale di 1000 medici».

 

Nella lettera si chiede al PEI di rispondere nel giro di una giornata, perché «non è possibile escludere un pericolo per la vita delle persone» che si sono sottoposte all’iniezione del siero genico COVID.

 

La questione della segnalazione degli effetti avversi è ben nota anche in Italia a chi si è occupato di vaccini anche nei decenni precedenti la pandemia: non solo non c’è incentivo a riportare gli effetti collaterali, ma negli anni è stato da taluni ipotizzato che certi medici potrebbero decidere autonomamente di sorvolare su possibili effetti collaterali per paura di passare come «no vax».

 

In Germania l’obbligo totale di vaccinazione e l’apartheid per i non vaccinati è stato sul tavolo del nuovo governo di Olaf Scholz.

 

Storie orrende di bambini tedeschi non vaccinati umiliati a scuola sono emerse su testate internazionali. Nel Paese hanno fatto fatica a trovare spazio notizia come quella del 12enne morto due giorni dopo una dose di vaccino.

 

Altre scene intollerabili si sono viste per le mascherina, come quella un gruppo di poliziotti arresta un’anziana signora che passeggia con il cane.

 

Berlino e altre città tedesche sono state teatro di repressioni violentecon scene a tratti disumane –  da parte delle forze dell’ordine ai danni dei manifestanti che si oppongono alle restrizioni pandemiche e all’obbligo di sierizzazione.

 

In Italia l’AIFA, riporta il quotidiano La Verità, ha ricevuto circa 117.920 segnalazioni durante l’anno, cioè 109 su 100 mila dosi. Gli eventi avversi gravi sarebbero stati 19.055.

 

 

 

 

 

 

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