Persecuzioni
Fallito attacco terrorista contro i cristiani nella basilica dei martiri del re omosessuale in Uganda
Un tentativo di attacco terroristico alla Basilica dei Martiri dell’Uganda a Kampala è fallito nelle scorse ore.
Secondo l’esercito ugandese, due terroristi armati si sono avvicinati al luogo di pellegrinaggio di Munyonyo, Kampala, questa mattina, 3 giugno, ma sono stati uccisi dalle forze antiterrorismo a 500 metri dalla chiesa. Era prevista una grande folla presso la Basilica, nota anche come Santuario dei Martiri di Munyonyo, in quanto oggi si celebra la festa dei Martiri ugandesi.
«Stamattina, un’unità antiterrorismo delle Forze di Difesa Popolare dell’UPDF [Uganda People’s Defence Forces] ha intercettato e neutralizzato due terroristi armati a Munyonyo, un sobborgo residenziale di lusso», ha informato i media un portavoce militare. «Si è trattato di un’operazione condotta dall’Intelligence e i servizi di sicurezza sono in stato di massima allerta per garantire che le celebrazioni del Giorno dei Martiri si svolgano senza interruzioni».
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Secondo l’Agenzia Fides, fonte ufficiale delle Pontificie Opere Missionarie, i terroristi erano aspiranti attentatori suicidi che indossavano «giubbotti esplosivi».
«La nostra unità specializzata antiterrorismo ha aperto il fuoco sui terroristi, provocando un’esplosione che li ha uccisi», ha dichiarato una fonte militare.
In seguito, le forze di sicurezza hanno trovato i resti degli aggressori e una motocicletta. Secondo Reuters, uno di loro era una donna.
L’Agenzia Fides riferisce che «l’ispettore generale di polizia Abbas Byakagaba ha esortato la popolazione a mantenere la calma e a collaborare con le autorità segnalando qualsiasi persona, oggetto o attività sospetta».
Centinaia di migliaia di pellegrini sono attesi in Basilica nel corso della giornata. Lo scorso anno quasi 690.000 pellegrini hanno partecipato alle celebrazioni del Giorno dei Martiri. L’Agenzia Fides stima che saranno 2,5 milioni i pellegrini accolti dalla Basilica.
Ogni 3 giugno, i cristiani in Africa commemorano i 23 martiri anglicani e i 22 cattolici romani giustiziati tra il 1885 e il 1887 in Uganda. I cristiani, noti come Martiri Ugandesi, furono bruciati vivi per ordine di Mwanga II, il Kabaka re omosessuale di Buganda, nell’Uganda centrale, per essersi rifiutati di assecondare la sua volontà di rigettare Gesù Cristo e la dottrina cristiana sulla sessualità.
I martiri cattolici furono beatificati da papa Benedetto XV nel 1920 e canonizzati il 18 ottobre 1964 da papa Paolo VI.
Ogni anno un gran numero di pellegrini inizia il proprio viaggio molto prima della data effettiva delle commemorazioni, alcuni percorrendo lunghe distanze a piedi nudi dai Paesi vicini come la Repubblica Democratica del Congo, il Kenya, il Ruanda e il Burundi.
Come riportato da Renovatio 21, poco dopo l’approvazione della legge anti-sodomia, l’Uganda è stata improvvisamente teatro di attacchi terroristici con enormi stragi sia sul suo territorio che all’estero, presso le basi del contingente di pace ugandese in Somalia.
Lo scorso autunno fa decine persone sono state uccise e ferite dai militanti di un gruppo estremista – il quale non si faceva vivo dal 1998 – che hanno attaccato una scuola secondaria nell’Uganda occidentale.
Come riportato da Renovatio 21, solo due settimane prima, 54 suoi soldati ugandesi stati trucidati dai terroristi islamici in Somalia dove si trovavano in missione di pace per conto dell’Unione Africana. A perpetrare l’eccidio sarebbero stati gli islamisti di al-Shabaab («la gioventù»), gruppo noto per il sequestro della cooperante italiana di due anni fa – per il quale il governo di Conte e Di Maio pagò fior di milioni.
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