Psicofarmaci

Elon Musk contro gli psicofarmaci

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Elon Musk, uomo più ricco del mondo e recente compratore della piattaforma social media Twitter, lo scorso venerdì si è scagliato contro gli psicofarmaci.

 

Ancora una volta, Musk con un tweet ha toccato un filo dell’alta tensione, ottenendo una reazione scomposta del goscismo associato a Big Pharma.

 

Elon ha postato un suo pensiero riguardo al Wellbutrin, anche noto come bupropione, sostenendo «che è molto peggio dell’Adderall» (un’anfetamina data anche ai bambini, di cui sono dipendenti larghe porzioni della popolazione studentesca e pure sportiva).

 

«Ogni volta che parla di quel farmaco droga durante una conversazione, qualcuno al tavolo ha una storia di suicidio o quasi-suicidio», ha detto il patron di Tesla riferendosi al bupropione.

 


Il commento iniziale di Musk è stato twittato in risposta a un estratto da un articolo del New York Times Magazine del 2016 intitolato «Generazione Adderall», una storia sull’abuso e sul ritiro di Adderall.

 

«Tutti pensano che la nostra società attuale sia stata causata dai social media. Mi chiedo se Adderall e le onnipresenti ricerche su Google abbiano effetti maggiori», ha scritto Marc Andreessen, l’investitore della Silicon Valley che originariamente aveva pubblicato l’estratto su Twitter.

 

Quindi, un commento anche sul Ritalin, un’altra psicodroga comune in America data ai bambini con supposta diagnosi di deficit dell’attenzione: «Un’amica mi ha appena inviato un’e-mail sulla sua brutta esperienza con il Ritalin. Meglio essere cauti con tutti i farmaci neurotrasmettitori».

 

In successivi commenti, Musk ha approfondito rivelando la sua avversità agli psicofarmaci di nuova generazione, gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), sostenendo che varie persone gli hanno rivelato come l’uso terapeutico di psichedelici li abbia aiutati più degli SSRI e delle anfetamine.

 

L’uso in ambito psicoterapico di droghe psichedeliche (dalla chetamina all’LSD alla potentissima DMT) è in questo momento discusso dalla comunità medica, e in parte già avviato da molteplici esperimenti, per esempio sui veterani USA che tornano da Iraq e Afghanistan con sindrome da stress post traumatico (PTSD).

 

C’è da notare che mentre l’uso di psichedelici avviene in ambito clinico controllato e per un periodo di tempo molto limitato, gli SSRI e le anfetamine prevedono invece un uso giornaliero domestico.

 

I cambiamenti a livello cerebrale porterebbero secondo alcuni a comportamenti violenti o suicidari: questi ultimi sono previsti come effetti collaterali possibili nel caso dei farmaci SSRI, come descritto nel black box warning nei blister di alcuni psicofarmaci venduto negli USA.

 

Non è la prima volta che Elon Musk tocca una vacca sacra di Big Pharma: per tutta la pandemia si è fatto notare per essersi schierato contro i lockdown e per la libertà vaccinale, al punto di sostenere i camionisti canadesi del Freedom Convoy.

 

Aggiungiamoci che, caso unico, il ragazzo si scaglia anche contro il calo demografico e i mercanti di morte che lo sostengono. È indimenticabili il post con l’uomo incinto a fianco di Bill Gates pubblicato di recente.

 

A questo punto, come si fa a non voler bene ad Elone?

 

 

 

 

Immagine di Steve Jurvetson via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0); immagine tagliata

 

 

 

 

 

 

 

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