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Correlazione la la pillola anticoncezionale e il cancro al seno: studio di Oxford

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Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Oxford mostra una correlazione tra l’uso di steroidi sterilizzanti – la nota «pillola» – e l’insorgere di tumori al seno.

 

«L’uso attuale o recente di contraccettivi orali combinati (contenenti estrogeni più progestinici) è stato associato a un piccolo aumento del rischio di cancro al seno», afferma l’introduzione allo studio oxoniano pubblicato su PLOS Medicine.

 

Gli autori dello studio hanno esaminato quasi decine di migliaia di donne e 20 anni di dati per formulare la tesi del loro paper.

 

I ricercatori hanno notato che i risultati «forniscono prove sulle associazioni a breve termine tra contraccettivi ormonali e rischio di cancro al seno», sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare i problemi a lungo termine.

 

«Nel nostro studio, l’uso attuale o recente di contraccettivi ormonali è stato associato a un rischio analogamente aumentato di cancro al seno, indipendentemente dal fatto che l’ultima preparazione utilizzata fosse orale combinata, solo progestinico orale, progestinico iniettabile, impianto progestinico o dispositivo intrauterino progestinico». ha affermato il gruppo di ricerca.

 

«Quando i nostri risultati sui contraccettivi a base di solo progestinico sono stati combinati con quelli di studi precedenti, è emersa evidenza di un aumento del rischio di cancro al seno ampiamente simile nelle utilizzatrici attuali e recenti di tutti e quattro i tipi di preparazioni a base di solo progestinico».

 

Le donne anziane sarebbero più soggette a effetti dannosi a lungo termine.

 

«Questo studio fornisce nuove importanti prove che l’uso attuale o recente di contraccettivi a base di solo progestinico è associato a un leggero aumento del rischio di cancro al seno, che non sembra variare in base alla modalità di consegna, ed è simile per grandezza a quello associato alla con ormoni contraccettivi combinati», scrivono i ricercatori di Oxford.

 

«Dato che il rischio sottostante di cancro al seno aumenta con l’avanzare dell’età, si stima che l’eccesso di rischio assoluto associato all’uso di entrambi i tipi di contraccettivi orali sia inferiore nelle donne che lo usano in età più giovane piuttosto che in età avanzata».

 

«Lo studio è l’ultima prova del crescente scetticismo sulla sicurezza del controllo delle nascite ormonale da un punto di vista scientifico, anche mettendo da parte i problemi morali del rendersi deliberatamente sterili» commenta Lifesitenews. Altri studi nell’ultimo decennio hanno trovato collegamenti simili tra controllo delle nascite e cancro al seno.

 

Come riportato da Renovatio 21, gli studi su tumori e uso della pillola sono risalenti, e continui.

 

Uno studio danese aveva esaminato oltre 1 milione di donne dal 1995 al 2013 e ha scoperto che alcune forme di contraccezione hanno raddoppiato il tasso di depressione delle donne e triplicato le possibilità che alle adolescenti vengano prescritti antidepressivi.

 

«Dobbiamo renderci conto che tra tutti i benefici, gli ormoni esterni [anche] possono avere effetti collaterali. E il rischio di depressione è uno di questi», aveva affermato il coautore dello studio, il dott. Øjvind Lidegaard, professore clinico di ostetricia e ginecologia presso l’Università di Copenaghen.

 

Uno studio svedese del 2017 rilevava che l’umore, l’autocontrollo e il livello di energia erano tutti influenzati negativamente dai contraccettivi.

 

Come riportato da Renovatio 21, negli anni scorsi studi hanno dimostrato che la pillola altera «la struttura e la funzione del cervello» delle donne.

 

Ai tempi dei dubbi sui coaguli del sangue per i vaccini COVID, fu fatto notare che «la pillola anticoncezionale è centinaia di volte più pericolosa del vaccino». Incredibilmente, alla TV britannica un medico aveva detto di prendere la pillola per prevenire il COVID.

 

Secondo articoli usciti negli scorsi anni, pure sulla prestigiosa rivista femminile Vogue, la pillola è rifiutata dalle ragazze millennial. «In effetti, le donne più giovani si stanno allontanando dalla pillola a frotte» scriveva l’edizione britannica della rivista anni fa, «uno studio del NHS ha rilevato che il numero di donne a contatto con servizi di salute sessuale e riproduttiva che utilizzavano la contraccezione dipendente dall’utente, compresa la pillola, è sceso di oltre il 13% tra il 2005 e il 2015 (…) e questo senza nemmeno menzionare gli effetti collaterali quotidiani che molte donne riferiscono: sbalzi d’umore, gonfiore e aumento di peso sono in cima a una lunga lista. In un’epoca in cui siamo tutti ossessionati dalla salute e dal benessere, le giovani donne semplicemente non vogliono accettare così tanti sintomi».

 

Poco affrontata in pubblica è un’ulteriore tematica della pillola: quella dell’inquinamento: è noto che l’orina delle donne che utilizzano lo steroide sterilizzante stanno procurando nei fiumi e in mare un’epidemia di pesci transessuali.

 

 

 

 

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