Ambiente

Consigliere svedese costretto a dimettersi: aveva definito il rapporto ONU sul clima «propaganda spaventosa»

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Ingrid Vesterlund, un consigliere comunale svedese ha dichiarato che il recente rapporto sul clima delle Nazioni Unite del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), è «propaganda spaventosa». Alla luce di queste dichiarazioni la Vesterlund è stata costretta a dimettersi dal suo partito politico.

 

Poche settimane fa le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto da toni piuttosto estremi che avvertiva dell’apocalisse ecologica se la gente comune non avesse cambiato radicalmente il proprio stile di vita.

 

Una donna che ha osato esprimere un minimo di scetticismo è stata Ingrid Vesterlund, esponente del Centerpartiet, il «Partito di Centro».

 

In un’intervista con un giornale locale a Luleå, la Vesterlund ha criticato la copertura mediatica allarmistica del rapporto dell’IPCC, commentando: «È ovviamente un disastro che si tratti di sole, pioggia, vento, vento, mare o acqua: tutto è una situazione catastrofica in questo momento».

 

Dopo che i colleghi del partito hanno preso le distanze dalle osservazioni di Vesterlund, ha immediatamente offerto le sue dimissioni, dicendo che non voleva «danneggiare» il partito.

 

La Vesterlund ha anche provato a continuare ad spiegarele sue osservazioni, ma è stata comunque allontanata.

 

«È andata storta e mi rammarico dell’intervista», ha dichiarato rettificando dopo le polemiche innescate.

 

«Non nego il contenuto del rapporto sul clima delle Nazioni Unite, ma volevo evidenziare che ci sono altri rapporti che mostrano un quadro diverso da quello che viene solitamente dipinto dai media», ha dichiarato la Vesterlund.

 

Il terrore pare essere una tattica apertamente considerata dagli ambientalisti onusiani.

 

Come ricorda Summit News, Jim Kossin, uno degli autori del rapporto delle Nazioni Unite, ha elogiato apertamente il fatto che le persone «iniziare a spaventarsi» in reazione alla retorica allarmistica e ciò è un vantaggio per l’agenda politica delle Nazioni Unite. 

 

«Penso che sempre più persone stiano iniziando a spaventarsi», ha detto Kossin, per poi aggiungere: «Penso che questo aiuterà a cambiare l’atteggiamento delle persone. E si spera che questo influirà sul modo in cui votino».

 

Prepariamoci alla nuova narrazione mainstream del cambiamento climatico una volta esauritasi quella della pandemia da COVID, come da tempo già scritto da Renovatio 21. I «lockdown climatici» sono ora materia di discussione in molti Paesi come il Canada.

 

Il nostro lettore vede bene che i protagonisti che stanno dietro (ma non troppo) a questi grandi «eventi», climatici o pandemici, sono sempre gli stessi.

 

 

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