Pensiero

Commentatore sportivo lancia il TG: «La Harris sarà la prima donna di colore a correre per la vicepresidenza». Licenziato in quanto razzista.

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Un giornalista sportivo di baseball a Cleveland ha menzionato di sfuggita che ci sarebbe stato un telegiornale dopo la partita, aggiungendo che «Kamala Harris è diventata la prima donna di colore ad essere una candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti».

 

Kyle Cornell, 26 anni, lavorava per la stazione radio WTAM 1100 a Cleveland, Ohio.

«Kamala Harris è diventata la prima donna di colore ad essere una candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti». Licenziato.

 

Dopo una marea di lamentele sui social media, è stato licenziato in quanto razzista.

 

«Il termine utilizzato è estremamente offensivo e non è in linea con i valori fondamentali della nostra stazione e l’impegno nei confronti delle comunità che serviamo. Non è più con WTAM» ha comunicato la stazione radio.

 

Il lettore capirà che siamo oramai alla follia – qualsiasi cosa (buona, cattiva, neutra) diciate che coinvolge una persona di colore può essere usata come prova del vostro razzismo.

Oramai il progressismo è padrone del discorso al punto da disporre delle carriere e delle vite di chiunque anche se non ha fatto nulla di ma

 

Oramai il progressismo è padrone del discorso al punto da disporre delle carriere e delle vite di chiunque anche se non ha fatto nulla di male, basta la scusa del razzismo, interiorizzato o meno.

 

Vogliamo notare però due cose: primo, la Harris, come Obama, non dovrebbe essere categorizzata davvero come nera. Non è cresciuta nel ghetto di Chicago o negli Stati del Sud, è figlia di una scienziata Tamil (cioè, dello Stato del Sud dell’India che ha come capitale Madras, ora chiamata Chennai) e di uno studente di Berkeley di origine giamaicana.

 

Secondo, non la parola «coloured» o «black», ma addirittura la parola «nigger» è usata ad abundantiam fra neri, che si chiamano fra loro con la parola che è però proibita ai bianchi. Sulla questione, diversi anni fa, scoppiò la polemica tra il regista razzista Spike Lee e Quentin Tarantino, con Lee – i cui film contengono un razzismo a volte intollerabile, per esempio He got game – ad accusare il regista di Pulp Fiction di permettersi di utilizzare la parola con troppa disinvoltura.

Peraltro la Harris, come Obama, non dovrebbe essere categorizzata davvero come nera

 

Gli USA si trovano dinanzi ad una crisi civile forse senza precedenti. Il potere dispotico del Politicamente Corretto, che decide oramai di qualsiasi cosa, potrebbe portare, secondo alcuni, a frizioni spaventose all’interno della società, ricordando che gli Stati Uniti già si fecero la guerra fra loro non troppo tempo fa.

 

 

 

 

 

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