Ambiente

Clima, Mosca contro l’agenda verde globalista

Pubblicato

il

Il 31 marzo è stato pubblicato dal ministero degli Esteri di Mosca un documento, chiamato «Il concetto di politica estera della Federazione Russa», che esplicita l’azione nazionale ed internazionale del Paese.

 

«Questo Concetto è un documento di pianificazione strategica che fornisce una visione sistemica degli interessi nazionali della Federazione Russa nel campo della politica estera, dei principi di base, degli obiettivi strategici, degli obiettivi principali e delle aree prioritarie della politica estera russa» scrive al punto 1.

 

Segue una definizione dello Stato e della civiltà russi.

 

«4. Più di mille anni di statualità indipendente, l’eredità culturale dell’era precedente, profondi legami storici con la cultura tradizionale europea e altre culture eurasiatiche, e la capacità di assicurare la convivenza armoniosa di diversi popoli, gruppi etnici, religiosi e linguistici su un comune territorio, che si è sviluppato nel corso di molti secoli, determinano la posizione speciale della Russia come nazione-civiltà unica e vasta potenza eurasiatica ed euro-pacifica che riunisce il popolo russo e altri popoli appartenenti alla comunità culturale e civilizzata del mondo russo».

 

«6. La Russia persegue una politica estera indipendente e multi-vettore guidata dai suoi interessi nazionali e dalla consapevolezza della sua speciale responsabilità per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello globale e regionale. La politica estera russa è pacifica, aperta, prevedibile, coerente e pragmatica e si basa sul rispetto dei principi e delle norme del diritto internazionale universalmente riconosciuti e sul desiderio di un’equa cooperazione internazionale al fine di risolvere problemi comuni e promuovere interessi comuni. L’atteggiamento della Russia nei confronti di altri stati e associazioni interstatali dipende dal carattere costruttivo, neutrale o ostile delle loro politiche nei confronti della Federazione Russa».

 

Nel documento si esplicita l’opposizione della Russia all’uso dell’agenda «verde» per ottenere il controllo sovranazionale sulle Nazioni sovrane.

 

Il documento parla di «contrastare la politicizzazione» del campo apparentemente scientifico della politica ambientale, e insiste sul fatto che «ogni stato» può «scegliere da solo» come rispondere.

 

«41. Al fine di preservare l’ambiente favorevole, migliorarne la qualità e adattare in modo intelligente la Russia ai cambiamenti climatici nell’interesse delle generazioni moderne e future, la Federazione Russa intende dare priorità a: 1) promuovere gli sforzi internazionali scientificamente validi e non politicizzati per limitare gli impatti negativi sull’ambiente (compresa la riduzione delle emissioni di gas serra), mantenendo e migliorando le capacità assorbenti degli ecosistemi; 2) ampliare la cooperazione con gli alleati e i partner al fine di contrastare la politicizzazione dell’attività internazionale orientata alla natura e al clima, in primo luogo la sua attuazione con l’obiettivo di concorrenza sleale, interferenza negli affari interni degli Stati e limitazione delle attività degli Stati sovranità in relazione alle loro risorse naturali; 3) mantenere il diritto di ogni Stato di scegliere per sé i meccanismi e i metodi più adatti di protezione ambientale e di adattamento ai cambiamenti climatici».

 

Il Concetto che informa la politica della Federazione, quindi, fa precedere la sovranità nazionale anche in tema ambientale, individuando l’esistenza di sforzi «politicizzati» e di una «politicizzazione» dell’attività internazionale riguardo al clima.

 

Del resto, già al punto 10 il documento parla di deglobalizzazione, riconoscendo che la globalizzazione è un abuso di potere dei più forti, che distruggono la sovranità degli Stati aumentando la sperequazione della ricchezza mondiale.

 

«10. La crisi della globalizzazione economica si sta aggravando. I problemi attuali, anche nel mercato dell’energia e nel settore finanziario, sono causati dal degrado di molti modelli e strumenti di sviluppo precedenti, soluzioni macroeconomiche irresponsabili (tra cui l’emissione incontrollata e l’accumulo di debiti non garantiti), misure restrittive unilaterali illegali e concorrenza sleale. L’abuso da parte di alcuni Stati della loro posizione dominante in alcuni ambiti intensifica i processi di frammentazione dell’economia globale e aumenta la disparità nello sviluppo degli Stati. Si stanno diffondendo nuovi sistemi di pagamento nazionali e transfrontalieri, cresce l’interesse per le nuove valute di riserva internazionali e si creano i presupposti per diversificare i meccanismi di cooperazione economica internazionale».

 

Il clima, pare oramai sia chiaro, è un altro vettore con cui i Paesi vengono desovranizzati, ed impoveriti.

 

La Russia sembra avere chiarissimo dove sta andando il mondo, e soprattutto verso dove va e vuole andare il Paese.

 

E gli USA? E l’Europa? E l’Italia?

 

 

Più popolari

Exit mobile version