Animali

Circondati dai cinghiali. Cosa vogliamo fare?

Pubblicato

il

Famiglie di cinghiali si stanno impadronendo del Paese.

 

Non c’è settimana in cui nelle cronache italiane non vi sia un accenno a una puntata degli ungulati negli spazi umani, dove scorrazzano in massa in maniera sempre più tracotante.

 

A inizio giugno in Liguria si registrarono tre donne assalite nell’arco di poche ore. Una sessantenne della zona di San Martino, che portava a spasso il cane, è stata aggredita da una famiglia di cinghiali. Al pronto soccorso è stata medicata per ferite al braccio e alla gamba.

 

Nella stessa area un’altra donna ha subito una carica di un ungulato, finendo a terra. La polizia locale è intervenuta.

 

Sempre a San Martino a fine maggio vi sono stati diversi incidenti stradali legati ai cinghiali in strada.

 

Le bestie si allargano, e invadono pure una delle più belle spiagge d’Italia, quella sotto l’abbazia di San Fruttuoso a Camogli. In totale tranquillità, i suini selvatici girano tra i bagnanti stesi sui teli da mare. L’uomo non fa più paura. Come altre categorie sociali che scorrazzano per l’Italia, sanno di essere impuniti.

 

 

Ma non è solo la Liguria.

 

Da anni Roma è vittima del bullismo spinto degli esemplari di Sus scrofa, che si godono i parchi pubblici più dei romani, circondano gli ospedali, terrorizzano i pedoni, stazionano fuori dai supermercati taglieggiando le signore che fanno la spesa, girano indisturbati per le strade della città, rendendo i cittadini «ostaggi nelle nostre case», è stato detto.

 

 

 

 

 

 

 

 

E non è nemmeno solo Roma. È l’Italia intera.

 

Ad Ariccia un signore è stato circondato dai cinghiali. Ne ha contati 18.

 

A Vibo Valentia un 83enne è stato attaccato da un cinghiale appena fuori casa: era uscito per mandarli via.

 

A Fabriano si stanno avvicinando sempre più alle case, e il problema è finito in Consiglio comunale.

 

A Vasto è stato aggredito un imprenditore che stava sistemando il cavallo nella stalla.

 

A Varese dicono di essere «assediati dai cinghiali».

 

A Matera stanno distruggendo frutteti e orti.

 

Ieri a Brescia è stata assalita un’anziana, che se li è ritrovati in giardino.

 

Si tratta, con ogni evidenza, di un fenomeno che è sfuggito di mano all’autorità – ammesso che esse abbiano mai voluto considerarlo, come ci capita di pensare sia per il problema dell’invasione delle cimici.

 

La domanda che si fanno molti è: qualcuno farà qualcosa? La Liguria ha appena dato il via libera a 800 cacciatori di procedere con gli abbattimenti; ad Asti, in Piemonte, ne avrebbero già abbattuti 1060. E le altre regioni? Basterà?

 

I cittadini vogliono restare nella condizione di vedere la propria vita minacciate da orde di ungulati aggressivi?

 

Dopo l’orso, il lupo, quante altre specie di fiere verranno lasciate libere?

 

Abbiamo parlato, su Renovatio 21, del piano transnazionale di innalzamento della bestia feroce contro l’umanità, dei suoi propositi, dei suoi grandi finanziatori. Intanto però c’è da risolvere, immantinente, il problema dei cinghiali che ci assalgono. Vero.

 

Tuttavia, bisogna pure chiedersi: da dove saltano fuori, queste quantità mostruosa di bestie che mettono in pericolo gli esseri umani?

 

Quale cultura li ha generati, ha permesso loro di prosperare sino a divenire una minaccia per tutti noi?

 

Davvero, cosa vogliamo fare?

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version