Vaccini

Censura fa rima con ingenuità

Pubblicato

il

La notizia di quanto accaduto a Rimini qualche giorno fa non ha certamente goduto di una grossa risonanza mediatica. Eppure pare degno di nota un evento che avrebbe dovuto affrontare il tema vaccini, non arrivando però a concretizzarsi perché posto sotto ricatto, fino al punto di far saltare tutto e di annullare la tavola rotonda che, lontana dai soliti luoghi comuni pro-vaccinazione di massa, sarebbe stato un toccasana di più nette oggettività rispetto ad un tema così controverso come quello delle vaccinazioni.
Ma spieghiamo ciò che è successo, visto che l’intento qui è di riportare nientepopodimeno che un fatto di cronaca. Triste cronaca.
Si è tenuta dal 5 al 7 Maggio la rassegna annuale di “Vivi benessere”, una tre giorni di salutisti integerrimi sui cui contenuti è meglio sorvolare. Il Comune di Rimini ha patrocinato il Convegno tenutosi al Palacongressi di Rimini, ed ha presenziato, nella persona dell’assessore Brasini, alla conferenza di presentazione di questo evento, tenutasi proprio in Municipio qualche giorno prima dell’inizio della rassegna.
Non foss’altro che, per l’appunto, all’interno del programma era stata inserita anche una conferenza sul tema vaccinazioni, la quale ha innalzato un gran polverone fra le fila dell’Amministrazione Comunale, una delle prime ad aderire convintamente alla legge regionale sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione agli asili, vera e propria barbarie farmacolatrica.
Brasini, trovatosi un po’ in imbarazzo per quanto accaduto, ha affermato ai cronisti locali che si è trattato di un grosso equivoco, giacché il patrocinio sarebbe stato dato prima ancora di conoscere il programma definitivo della tre giorni, alla quale si è inserita una tavola rotonda di conferenzieri presuntamente “no vax”. L’assessore coinvolto, in nome dell’Amministrazione, spiazzato, si è preso qualche ora per riflettere sul da farsi, epperò arrivando ben presto ad una conclusione: annullare la conferenza, oppure perdere il patrocinio del Comune di Rimini; prendere o lasciare.
Il ricatto di forma ha ben funzionato visto che, proprio un giorno dopo, gli organizzatori di “Vivi benessere” hanno annunciato l’annullamento della tavola di conferenze sui vaccini.
Gli organizzatori hanno dichiarato quanto segue: “Abbiamo assunto questa decisione, prendendo atto della posizione sul tema del Comune di Rimini, che ha patrocinato l’evento”. 
Il programma sarebbe cominciato con la proiezione del documentario “Il ragionevole dubbio”, dove, come detto dal titolo stesso, alcuni medici parlano di ragionevolezza sui vaccini e, sopratutto, di ponderatezza nelle somministrazioni. Al termine della proiezione di questo breve film-documentario, si sarebbe aperta una serie di interventi con taluni dei dottori presenti e comparsi nel video in questione.

Niente da fare, la censura ha raggiunto il non plus ultra. Non basta più difendere un business colossale che si incrementa sempre più sulla pianta fruttificante dei vaccini; non basta distorcere i dati, nasconderli, creare chimere di sicurezza omettendo di dire che vaccinazione non equivale a immunizzazione. Ora i salassi vanno scagliati contro chiunque si azzardi a dire una parola stonata rispetto al coro, per paura che questa metta in imbarazzo quei dati che di scientifico hanno ben poco.
Capitò qualcosa di simile quando Grasso proibì tassativamente la proiezione del film Vaxxed. Idem con il Ministro Sig.ra Lorenzin, che scrisse alla Comunità Europea affinché vietasse l’incontro programmato a Bruxelles in tema vaccini, con la presenza del Dott. Wakefield (sì, proprio lui, il dottore ormai riabilitato perché non esistono prove a testimonianza della sua inattendibilità), del Dott. Stefano Montanari e del Premio Nobel Luc Montagnier.
La stessa scia d’onda cavalca il sindaco riminese Andrea Gnassi, che la Costituzione la cita solo quando pare a lui, specie se si tratta dell’articolo 21.
In tutta questa vicenda di ordinaria e democratica dittatura, erompe il plauso del Presidente delll’Ordine dei Farmacisti di Rimini, tale Giulio Mignani, il quale esprime tutta la sua solidarietà all’Assessore che ha annunciato la scelta drastica:
“Come Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Rimini, desidero esprimere la mia solidarietà e il vivo compiacimento per la decisa presa di posizione nei confronti del convegno dedicato ai temi antivaccinisti previsto nell’ambito della manifestazione ViviBenessere. E’ doveroso per un’Amministrazione non dare credito, spendendo il proprio prestigio mediante la concessione del patrocinio, a teorie infondate e pericolose.
Già in passato ero intervenuto per evitare che in Provincia si stesse al gioco di chi diffonde affermazioni che stanno provocando il ritorno di malattie potenzialmente letali. E’ sotto gli occhi di tutti il ritorno del morbillo [cliccare qui e qui], che pareva scomparso, e la colpa è da attribuire soprattutto al diffondersi di notizie scientificamente false e di teorie indimostrate e dannose per la salute.
Non si tratta di limitare la libertà di parola, ma di evitare che possano essere pubblicizzati e suggeriti, travestendoli da dibattito, comportamenti pericolosi per la salute pubblica. Il calo delle vaccinazioni sta causando ricoveri inutili, morti evitabili e costi enormi per il Servizio Sanitario Nazionale. Non vogliamo mettere il bavaglio a nessuno, vogliamo semplicemente che si usi il buon senso. Chi suggerisce a genitori in buona fede pratiche potenzialmente letali non ha lo stesso diritto di parola di chi lavora per la salute dei loro figli. E se vuole parlare, almeno che non lo faccia con il Patrocinio delle Istituzioni”.
Avete capito? E come non capire, mi direte. Il motivo non muta di una virgola e, anche per chi non lo avesse capito, esiste facile la possibilità di impararselo a memoria vista la modalità repeat. L’”infondatezza” di queste teorie “indimostrate” trova il facile appoggio di “mastri scienziati”, che alla parola “confronto” se la danno a gambe levate, salvo poi chiamare “contaballe complottisti” coloro che al dibattito e al confronto li avevano invitati.
A tutto questo si aggiunge però un fatto non trascurabile, sul quale, in un certo senso, bisogna dare ragione al signor Mignani. Ed è questo: gli scaltri organizzatori di “Vivi benessere” pensavano veramente di poter parlare con il Patrocinio delle Istituzioni? Quelle stesse Istituzioni che boicottano e radiano chiunque alzi il ditino della mano per prendere parola reputata contraria al comun pensiero dei Ministeri e menestrelli di Sua Sanità italiana?
Un tema così importante meritava di essere trattato con i guanti di tela, non buttato in un calderone di temi patrocinati da un Comune che mai avrebbe assecondato quello più importante.
Oltre all’ingenuità, poi, potremmo parlare anche di pavidità dal momento che piuttosto di perdere il loghetto dell’Amministrazione, l’Associazione in questione ha deciso di rinunciare alla tavola rotonda.
E d’altronde le cose stanno proprio così in Italia. Da una parte abbiamo la censura forte, chiara, nitida e che non bada né a spese né a teste da far saltare; dall’altra invece ci sono tanti pavidi che, pur distinguendosi dal pecorame obnubilato dall’”immunità di gregge brucante”, ci tiene a mantenere buoni i rapporti con i vicini di casa e con i capoccia istituzionalisti i quali, per tutta risposta, violano la Costituzione di cui si fanno adulatori obbligando a vaccinare i bambini con un vaccino che va contro la legge sull’obbligatorietà di essi, pena l’esclusione dagli asili. Più tiranni di così non si può, altro che Korea del Nord.
Magari sarebbe pure giunta l’ora di svegliarsi e di scegliere “cosa fare da grandi”.
Povera Italia! Ben avrebbe da parlarne il Vate.
“Tal era io in quella turba spessa,
volgendo a loro, e qua e là, la faccia,
e promettendo mi sciogliea da essa…
 
Venimmo a lei: o anima lombarda,
come ti stavi altera e disdegnosa
e nel mover de li occhi onesta e tarda! …
 
E se licito m’è, o sommo Giove
che fusti in terra per noi crucifisso,
son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?…”
                                    (Purg. Canto VI)

 

 

Cristiano Lugli

 

 

Articolo apparso precedentemente qui.

Più popolari

Exit mobile version