Cina
Caccia cinesi e navi da guerra di Taipei: non si ferma la militarizzazione dello Stretto di Taiwan
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews
La Cina schiererà 150 nuovi jet da combattimento stealth sul suo fronte orientale. Esperti: è un messaggio a Giappone e Corea del Sud di non unirsi agli USA nella difesa dell’isola. I taiwanesi mettono in mare una seconda corvetta lancia-missili: le 12 ordinate saranno impiegate in caso di invasione da parte della Cina.
Secondo gli esperti, con il massiccio schieramento dei velivoli Pechino vuole inviare a Giappone e Corea del Sud il messaggio di non unirsi agli Stati Uniti nella difesa di Taiwan
La Cina schiererà 150 nuovi jet da combattimento per operazioni nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese orientale. Lo ha rivelato il South China Morning Post, sottolineando che la nuova versione del caccia stealth (invisibile ai radar) sarà integrato negli squadroni aerei di una base nella Mongolia interna, di una nell’Hebei e di altre due appartenenti al Comando orientale e a quello settentrionale.
Secondo gli esperti, con il massiccio schieramento dei velivoli Pechino vuole inviare a Giappone e Corea del Sud il messaggio di non unirsi agli Stati Uniti nella difesa di Taiwan. La Cina comunista considera l’isola una provincia “ribelle”, da riconquistare anche con la forza se necessario.
Negli ultimi tempi il governo nipponico ha rafforzato il suo sostegno a Taipei. In un’intervista pubblicata da Bloomberg il 24 giugno, il ministro giapponese della Difesa Nobuo Kishi ha detto che la sicurezza dell’isola «è legata in modo diretto al Giappone, e che [Tokyo] monitora con attenzione i rapporti tra Taiwan e la Cina, e le attività militari cinesi».
Il ministro giapponese della Difesa Nobuo Kishi ha detto che la sicurezza dell’isola «è legata in modo diretto al Giappone, e che [Tokyo] monitora con attenzione i rapporti tra Taiwan e la Cina, e le attività militari cinesi»
La tensione rimane alta lungo lo Stretto. Il 22 giugno un cacciatorpediniere USA ha navigato attraverso il braccio di mare che divide l’isola dalla Cina: il sesto passaggio di una nave da guerra di Washington nell’area dopo l’insediamento di Joe Biden in gennaio. La settimana scorsa 28 aerei militari cinesi hanno sorvolato la zona d’identificazione aerea taiwanese, provocando la risposta dell’aeronautica di Taipei.
Per rispondere alla sfida cinese, Taiwan è impegnata in una massiccia campagna di riarmo, grazie anche all’aiuto di Washington. Ieri la guardia costiera taiwanese ha ricevuto la consegna di una nuova corvetta lancia-missili, la seconda di 12 unità che l’amministrazione di Tsai Ing-wen vuole acquistare per la protezione marittima del Paese. In caso di tentativo d’invasione della Cina, le nuove corvette possono sparare moderni missili anti-nave Hsiung Feng III e Hsiung Feng II.
In novembre Taipei ha avviato i lavori per la costruzione di otto sottomarini
In novembre Taipei ha avviato i lavori per la costruzione di otto sottomarini, i primi realizzati in proprio. Essi saranno equipaggiati con sistemi sonar digitali, di combattimento integrato e periscopi forniti dagli Usa. L’isola ha a disposizione anche il nuovo Hsiung Feng-2E, missile da crociera capace di colpire obiettivi in territorio cinese distanti 1.000 chilometri.
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