Pensiero
Buon compleanno, L.
Tanti auguri, L.
Oggi sarebbero stati i tuoi trent’anni. Quelli che forse avresti pure un po’ odiato, perché ti avrebbero fatto sentire «vecchia». È incredibile: sono passati quasi quattro anni da quell’infame 22 ottobre che ti ha portata via, eppure di cose ne sono cambiate tante. Tantissime, a dire il vero.
Quaggiù tutto è peggiorato, come in un vortice che ha risucchiato tutti ad una velocità sempre maggiore. Chissà cosa ne avresti pensato tu.
Tanti auguri, L. Oggi sarebbero stati i tuoi trent’anni. Quelli che forse avresti pure un po’ odiato, perché ti avrebbero fatto sentire «vecchia»
Chissà come avresti definito questa situazione di paradosso che stiamo vivendo.
Chissà quanto avresti comunque amato, fra un borbottio e l’altro, l’idea di poter continuare a lavorare nei tuoi campi, nella tua stalla, in un lavoro umile quanto nobile. Lo stesso lavoro che, in un certo senso, ti ha cresciuta, fortificata e poi portata via da noi.
Una tragica fatalità, sì; che deve però per forza trovare un senso, come tutte le cose. Quale esso sia, me lo chiedo da quel giorno, ogni giorno, senza trovare una risposta. Non la troverò mai, credo. Non qui, almeno. Non con spiegazioni razionali, almeno. E, come me, così tutti gli altri.
Sei stata, sei e sempre sarai una piccola grande storia nelle vite di chi ha avuto la grazia di conoscerti
Voglio però pensare che tu sia stata portata via da qui per non assistere ad uno scenario che probabilmente ti avrebbe fatto arrabbiare. Tu, che eri così originale, così fuori dagli schemi eppure così ligia sul lavoro e nei rapporti sociali.
Non spetta a noi il giudizio su chi non c’è più: sarebbe troppo facile, troppo umano. Ciò che si lascia rimane su questa sponda. Nulla passa di là, ma tutto, però, rimane di qua.
E di te, cara L., è rimasta ogni cosa: pervadono ancora l’aria la tua risata contagiosa, il tuo sorriso, la tua voglia di vivere e di far vivere gli altri come solo tu sapevi fare. In un momento come questo, la tua presenza, il tuo ricordo aiutano ad andare avanti, danno la spinta per sorridere ma, soprattutto, per combattere.
È proprio vero — e me lo ripeto da giorni — che al mondo c’è spazio per le comparse e per chi, di contro, decide di guadagnarsi un posto nella storia.
A Dio, L. Per Aspera ad astra.
Tu appartieni inevitabilmente alla seconda categoria: sei stata, sei e sempre sarai una piccola grande storia nelle vite di chi ha avuto la grazia di conoscerti.
A Dio, L. Per Aspera ad astra.
Tuo, sempre,
Cristiano