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Bomba esplode dinanzi alla Corte Suprema brasiliana

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Mercoledì sera, due bombe sono state fatte esplodere vicino agli edifici governativi nella capitale brasiliana, Brasilia, uccidendo una persona. Le autorità affermano che l’unica vittima è il sospettato stesso.

 

L’incidente è avvenuto nella cosiddetta Praça dos Três Poderes («Piazza dei Tre Poteri»), luogo progettato dal grande architetto Oscar Niemeyer, dove si trovano la Corte Federale Suprema, il parlamento e il palazzo presidenziale.

 

Secondo il quotidiano Folha de S.Paulo, le esplosioni sono state udite intorno alle 19:30 ora locale. Una bomba è esplosa fuori dalla Corte Suprema Federale, mentre un’auto parcheggiata è esplosa vicino alla Camera dei Deputati, la camera bassa del parlamento nazionale.

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Testimoni oculari hanno riferito al sito di notizie Universo Online che un uomo che trasportava esplosivi si è avvicinato al tribunale e ha fatto esplodere una bomba vicino alla statua della Giustizia, che si trova fuori dall’ingresso.

 

Un video non verificato condiviso sui social media mostrerebbe una delle esplosioni.

 

 

Il tribunale è stato evacuato e le sessioni di entrambe le camere del parlamento sono state sospese.

 

Il governatore del Distretto Federale di Brasilia, Ibaneis Rocha, ha descritto l’attentato come un attacco «suicida».

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I vigili del fuoco e la polizia hanno dichiarato che il presunto aggressore è l’unica vittima. Il vicegovernatore Celina Leao ha confermato precedenti resoconti dei media che identificavano Francisco Wanderley Luiz, 59 anni, come il sospettato.

 

Universo Online ha riferito che il sospettato aveva minacciato sui social media politici e giudici della Corte Suprema. Il sospettato viveva nello stato meridionale di Santa Catarina e nel 2020 si era candidato al consiglio comunale di Rio do Sul, ma aveva ricevuto solo 98 voti.

 

Come riportato da Renovatio 21, dopo settimane di protesta in tutta la nazione (con episodi dove la polizia aveva sparato sulla folla), spianata di Brasilia dove sono presenti i principali palazzi del potere della nazione carioca furono teatro del cosiddetto «J6» brasiliano, quando una grande folla di sostenitori bolsonariani arrivarono sul posto per protestare contro presunti brogli elettorali alle ultime elezioni che hanno portato al governo Ignacio Lula, con conseguente persecuzione giudiziaria di Bolsonaro e degli stessi partecipanti alla protesta, in certa parte imprigionati, debancarizzati e perfino sottoposti a sedute di «rieducazione alla democrazia».

 

Molti ritengono che il vero capo del Brasile non sia il presidente, ma il capo della Corte Suprema Alexander De Moraes, che recentemente è entrato in conflitto aperto con Elon Musk, che ha promesso al giudice che un giorno sarà mandato in galera.

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Immagine di Senado Federal via Wikimedia Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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