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Biden sghignazza quando gli chiedono delle accuse di corruzione

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Il comitato di sorveglianza della Camera degli Stati Uniti sta indagando sulle denunce di un piano di corruzione politica che coinvolge un cittadino straniero sulla base di informazioni fornite all’FBI da una fonte riservata che sostiene che Joe Biden e suo figlio Hunter abbiano ricevuto un totale di 10 milioni dalla compagnia energetica ucraina Burisma per aiutare a porre fine un’indagine sull’ente.

 

Ha destato scalpore la risposta di Joe Biden a una domanda sul presunto scandalo di corruzione in cui è stato implicato.

 

«Ci sono registrazioni in cui ha accettato tangenti, presidente Biden? È vero?» ha chiesto un giornalista al presidente.

 

Il giornalista si riferiva alle accuse di corruzione della compagnia energetica ucraina Burisma risalenti all’epoca in cui Biden era vicepresidente e all’esistenza segnalata di registrazioni audio delle sue conversazioni con un dirigente che dimostrerebbero la veridicità di tali affermazioni.

 

In risposta l’ottantenne, che stava uscendo dalla East Room della Casa Bianca dopo un evento con diplomatici statunitensi, si è fermato, si è voltato e ha sorriso, pur rimanendo in silenzio. Poi ha scosso la testa e si incamminò lungo il corridoio.

 

 

L’editorialista del New York Post Miranda Devine, autrice del libro Laptop from Hell, ha twittato che il presidente stava «ridendo in faccia all’America».

 

Il senatore repubblicano dell’Iowa, Chuck Grassley, ha rivelato lunedì che un informatore di Burisma che avrebbe pagato Joe Biden e suo figlio Hunter ha conservato 17 registrazioni audio delle sue conversazioni con loro come «polizza assicurativa». Il senatore ha citato il modulo 1023 non classificato dell’FBI redatto nel 2020 sulla famiglia Biden. Secondo quanto riferito, il «cittadino straniero» si riferiva a Joe Biden come al «Big Guy».

 

L’US House Oversight Committee sta indagando su un possibile schema di corruzione politica che coinvolge un cittadino straniero.

 

L’indagine si basa su informazioni fornite all’FBI da una fonte umana riservata che sostiene che Joe Biden e suo figlio Hunter abbiano ricevuto un totale di 10 milioni di dollari dalla compagnia energetica ucraina Burisma per aiutare a porre fine a un’indagine sull’entità. Il presidente ha respinto le accuse senza approfondire i dettagli.

 

Come riportato da Renovatio 21, Biden ha incontrato almeno 14 soci in affari di suo figlio Hunter, il quale, ricordiamolo è implicato in quantità di affari particolari, dall’energia atomica in Cina ai biolaboratori finanziati dall’esercito USA in Ucraina. Il clan Biden avrebbe guadagnato 31 milioni di dollari da individui con «legami diretti con gli apparati cinesi di spionaggio, ma si parla anche di affari diretti con il giro del presidente cinese Xi Jinpingo.

 

La questione della corruzione gasiera ucraina tuttavia risalta, perché aiuta a spiegare anche la guerra atroce dell’ora presente.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel 2014 l’allora vicepresidente Biden andò in Ucraina e chiese a presidente e primo ministro la destituzione di un procuratore generale che, guarda caso, indagava anche sull’azienda che pagava il figlio Hunter, la Burisma. Il presidente, non si sa se in un momento di demenza senile, ha confessato in pubblico l’episodio durante un incontro al Council for Foreign Relation.

 

 

Il vegliardo del Delaware non è nuovo alle bugie, in ispecie su questo tema.

 

Durante il dibattito con Trump mentì ancora dicendo che la storia del computer di suo figlio, che contiene dettagli potenzialmente incriminanti oltre che a gigabyte di autopornografia drogastica, era una bufala russa propalata solo da Trump e Giuliani.

 

L’intera carriera di Biden è cosparsa di immense menzogne, spesso anche smascherate in pubblico. Tuttavia, pur senza fare una vera campagna elettorale, sarebbe stato eletto presidente nel 2020 con 81 milioni di voti, 10 milioni più del popolarissimo predecessore Obama.

 

All’inizio della giornata, l’ex presidente Donald Trump ha promesso che se fosse stato eletto avrebbe nominato un procuratore speciale per indagare su Biden, la sua famiglia e altri presumibilmente coinvolti nella corruzione che colpisce negativamente gli Stati Uniti.

 

 

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