Essere genitori

Bambini discriminati a scuola, lettera con richiesta di dimissioni del Garante per l’Infanzia

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Una serie di sigle tra cui C.I.A.T.D.M. (Coordinamento Internazionale delle Associazioni a Tutela dei Diritti dei Minori), Comilva (Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà di Vaccinazione), Assis (Associazione di Studi e Informazione sulla Salute) hanno pubblicato una lettera pubblica al riguardante il recente appello della garante dell’Infanzia e Adolescenza che chiedeva che «i genitori ascoltino i loro figli a proposito della volontà di vaccinarsi».

 

Oltre che all’all’Autorità Garante per l’Infanzia e per l’Adolescenza, la lettera è stata inviata in copia al presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e alla Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati.

 

Nella lettera si legge che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza avrebbe «risposto alle tante segnalazioni ricevute da genitori che lamentano la discriminazione dei propri figli non vaccinati nell’esercizio dei diritti all’istruzione, allo sport, allo svago, alla cultura, sul presupposto “positivista” della insindacabilità della legge in quanto tale: poiché la norma impone la certificazione verde rafforzata per svolgere molte attività   (…) la discriminazione, che innegabilmente sussiste, sarebbe l’effetto di una scelta dei genitori.

 

«Se le scelte dell’auctoritas politica, fondate sulle scelte dell’auctoritas «scientifica», sono da considerarsi dogmi non discutibili, va da sé che qualsiasi aberrazione da esse scaturisca vada ipso facto assecondata. Si tratta di una impostazione passiva che conduce a un paradossale quanto insidioso ribaltamento logico, come infatti dimostra il surreale invito con cui il Garante conclude il proprio intervento rivolgendosi direttamente ai genitori: essi, invece di denunciare l’ingiustizia, dovrebbero assecondare i desiderata dei figli che, pur di riconquistarsi dei pezzi di vita, chiedano di vaccinarsi» continua la lettera.

 

 Quindi, è trattato il tema del «consenso informato (a cui il minore parteciperebbe in concorso con i genitori)», il quale «ai fini della sua validità» implica «una volontà per l’appunto – libera e realmente informata». Secondo i firmatari, «lo slancio emotivo del “desiderio di maggior libertà”» non sarebbe «in grado di integrare questi requisiti essenziali».

 

«È lo stesso legislatore infatti che, ben sapendo quanto sia problematica la formazione del giudizio in un soggetto per definizione ancora immaturo e facilmente guidato da pulsioni non razionalmente filtrate, prevede che la volontà del minore sia, comunque, adeguatamente integrata».

 

«A fronte dell’enfasi posta sulla voglia di “libertà”, il garante trascura completamente gli oggettivi elementi di rischio che dovrebbero essere considerati nel bilanciamento con i presunti benefici derivanti dalla somministrazione di un farmaco autorizzato in via condizionata».

 

È toccato quindi il tema delle reazioni avverse.

 

«È acclarato (e confermato anche da AIFA) il rischio miocarditi, così come è fuor di dubbio la mancanza di dati su possibili effetti a medio e lungo termine».

 

«Inoltre, dati recenti (…) fanno supporre che la vaccinazione abbia un effetto protettivo transitorio che tende in pochi mesi, con la variante Omicron oggi dominante, a volgersi in negativo, ossia a rendere più vulnerabile chi vi si è sottoposto (con conseguente venir meno dell’effetto protezione verso terzi – che secondo alcuni sarebbe un motivo per cui i giovani dovrebbero vaccinarsi – i quali anzi sarebbero esposti a un maggior rischio)».

 

«Tutti elementi, questi, che imporrebbero fin da subito l’utilizzo della massima cautela nei confronti dei bambini e dei ragazzi e che invece, a quanto pare, non rilevano affatto per chi, istituzionalmente, è preposto a tutelare la vita, la salute, il benessere psicofisico degli adulti di domani».

 

La lettera quindi si conclude chiedendo «a gran voce» le dimissioni del Garante per l’infanzia.

 

 

 

 

 

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