Gender

Attrice norvegese rischia 3 anni di carcere per aver detto che gli uomini non possono essere lesbiche

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Una donna in Norvegia è stata minacciata dal governo di una dura pena detentiva per il presunto «reato di incitamento all’odio» di aver fatto notare che un uomo non può diventare lesbica.

 

L’attrice e cineasta Tonje Gjevjon è lei stessa una lesbica, oltre che una personalità di spicco nella cultura popolare norvegese. La Gjevjon ha avuto uno scontro con una «femmina transgender» che afferma di essere una «madre lesbica» che ha una storia di denunce pubbliche di persone per «transfobia».

 

«È semplicemente impossibile per gli uomini diventare lesbiche quanto lo è per gli uomini rimanere incinti. Gli uomini sono uomini indipendentemente dai loro feticci sessuali» aveva scritto l’attrice in un post su Facebook.

 

La Gjevjon è stata informata il 17 novembre che ora c’è un’indagine penale formale che è stata aperta dai pubblici ministeri per presunta violazione delle leggi nazionali relative alla protezione «dell’identità di genere e dell’espressione di genere».

 

Gjevjon andava affermando da tempo che l’agenda trans è in realtà «dannosa» e «discriminatoria» per le donne, in particolare per le lesbiche. L’anno scorso, ad esempio, ha invitato i ministri del governo a «agire per garantire che i diritti umani delle donne lesbiche siano salvaguardati, chiarendo che non ci sono lesbiche con il pene, che i maschi non possono essere lesbiche indipendentemente dalla loro identità di genere».

 

Il ministro della Cultura e dell’uguaglianza Anette Trettebergstuen ha commentato pubblicamente dicendo: «Non condivido una comprensione della realtà in cui gli unici due sessi biologici devono essere intesi come sesso. Anche l’identità di genere è importante».

 

Per il gergo nel transessualismo imperante, la Gjevjon è una TERF, «femminista radicale che esclude i trans», sulla scia dell’autrice di Harry Potter J.K Rowling, considerata il più grande esempio di TERFismo del pianeta.

 

Non si tratta del primo caso del genere che accade in Norvegia. Lo scorso giugno Christina Ellingsen, dell’organizzazione femminista globale Women’s Declaration International (WDI), era stata sotto indagine della polizia per aver fatto la denuncia in un tweet in cui ha criticato il gruppo di attivismo trans FRI.

 

«Perché insegna ai giovani che i maschi possono essere lesbiche? Non è una terapia di conversione?» avrebbe twittato la Ellingsen. La femminista nordica anche messo in dubbio la legittimità della consulente di FRI Christine Jentoft che si identifica come lesbica nonostante sia nata maschio.

 

Le leggi norvegesi sui crimini ispirati dall’odio sono state rese più draconiane l’anno scorso per criminalizzare la critica all’ideologia di genere ed Ellingsen rischia fino a tre anni di prigione in caso venisse condannata.

 

Come riportato da Renovatio 21, a fine 2020 la Norvegia ha adottato una nuova legge penale che punisce le persone per aver detto qualcosa di considerabile come incitamento all’odio nei confronti di persone transgender anche nel contesto della propria casa o conversazioni private.

 

 

 

 

 

Immagine di Sheila1988 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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