Geopolitica

Attacco con drone vicino ad un ufficio dell’ambasciata USA a Tel Aviv: un morto

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Una persona è stata uccisa in un’esplosione in seguito a un attacco di droni su Tel Aviv ieri mattina, vicino a una filiale dell’ambasciata statunitense nella città israeliana. Almeno dieci persone sono in cura per ferite, hanno detto i funzionari di emergenza locali.

 

La città è in «stato di massima allerta» dopo l’attacco dei droni e i residenti sono tenuti a seguire le istruzioni di emergenza, ha scritto il sindaco di Tel Aviv, Ron Huldai, in un messaggio su X. «La guerra è ancora qui, ed è dura e dolorosa», ha aggiunto il primo cittadino telavivvo.

 

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno affermato che un’indagine preliminare ha dimostrato che l’esplosione è stata causata dalla caduta di un «bersaglio aereo», termine solitamente utilizzato per riferirsi ai droni.

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L’IDF ha aggiunto di aver aumentato le pattuglie aeree «per proteggere lo spazio aereo israeliano». Stanno indagando su come il velivolo abbia penetrato i sistemi di difesa e perché non sia stata attivata alcuna sirena.

 

I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità dell’esplosione. Il portavoce del gruppo, Yahya Saree, ha affermato che la «significativa operazione militare» è stata condotta con un nuovo drone in grado di «aggirare i sistemi di intercettazione del nemico».

 

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L’esplosione è stata preceduta da un forte rumore sibilante, secondo testimoni oculari e filmati di telecamere di sorveglianza e dashcam che circolano online.

 

Un uomo di 50 anni è stato trovato morto con gravi ferite da schegge in un appartamento adiacente all’esplosione, ha riferito il servizio di emergenza nazionale israeliano. Diverse persone sono rimaste ferite dalle schegge e sono state portate in ospedale, mentre altre hanno riportato ferite più lievi, secondo i primi soccorritori.

 

L’incidente è avvenuto in via Shalom Aleichem, nel quartiere centrale della città, che ospita numerose missioni diplomatiche, tra cui una filiale dell’ambasciata statunitense.

 

 

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Diverse foto che circolano su X mostrano presunti frammenti di un drone sulla scena. Una mostra un pezzo di scafo, fatto di una sostanza che sembrava fibra di vetro, con parti metalliche attaccate. Un’altra mostra un’ala appoggiata sul marciapiede, più lunga dell’altezza di una persona, accanto a un gruppo di persone.

 

«Continueremo a colpire questi obiettivi in ​​risposta ai massacri del nemico e ai crimini quotidiani contro i nostri fratelli nella Striscia di Gaza», ha aggiunto il portavoce degli Houthi dello Yemen, Yahya Saree, in un discorso televisivo. «Le nostre operazioni cesseranno solo quando l’aggressione cesserà e l’assedio al popolo palestinese nella Striscia di Gaza sarà revocato».

 

Come riportato da Renovatio 21, nei mesi del conflitto gli Houthi hanno sequestrato navi credute che incrociavano ne Mar Rosso legate allo Stato Ebraico, difatto dirompendo le rotte del commercio globale.

 

Gli Houthi hanno altresì dichiarato di disporre di missili ipersonici.

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Immagine screenshot da Twitter

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