Persecuzioni

Antifa condannato per aver attaccato una processione

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Un «attivista antifascista» («antifa») è stato condannato il 28 agosto 2023 a dieci mesi di reclusione con sospensione della pena per violenza contro i partecipanti a una processione religiosa in memoria dei religiosi uccisi durante la Comune di Parigi nel 1871.

 

Il 30 maggio 2021, 300 fedeli si erano riuniti per onorare la memoria dei religiosi fucilati durante la Comune di Parigi nel 1871, durante la «settimana di sangue». Il corteo ha avuto la sfortuna di scontentare gli «antifas» che hanno aggredito i partecipanti con pugni e lanciando bottiglie, gridando: «Tutti odiano i Versagliesi!» [i sostenitori del governo di Thiers e dell’Assemblea nazionale francese, riunita temporaneamente a Versailles, nella repressione della Comune parigina del 1871, ndt] o «à mort le fachos». [«A morte i fasci», ndt]

 

La polizia fu costretta a chiamare rinforzi e il corteo venne interrotto. Due uomini vengono fortemente urtati e uno di loro, ferito al cranio, viene portato in ospedale. La diocesi di Parigi ha deciso di sporgere denuncia.

 

Il processo contro uno dei membri del gruppo si è concluso con una pena detentiva di 10 mesi con sospensione della pena, un divieto di manifestare sulle strade pubbliche per due anni e una multa di 800 euro per aver minato la libertà di culto. Dovrà anche pagare due volte 2.500 euro di danni alle parti civili.

 

Il 40enne «militante antifascista» già noto alle forze dell’ordine è stato giudicato sulla base dell’articolo 31 della legge del 1905 che garantisce il libero esercizio del culto.

 

Questo non era il suo primo giudizio. Era già noto alle forze dell’ordine per «furto», «trasporto di armi bianche», «uso di stupefacenti» o «violenza contro persona che detiene pubblici poteri».

 

L’Alleanza Generale contro il razzismo e per il rispetto dell’identità francese e cristiana (AGRIF) si è costituita parte civile in questo caso. Al suo fianco, la diocesi di Parigi, rappresentata da Me Laurent Delvolvé.

 

Dopo l’annuncio di questa condanna, ha salutato «un’ottima decisione in linea di principio». Quanto agli altri aggressori, non sono stati ritrovati.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

 

 

 

 

Immagine di Stebunik via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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