Sorveglianza
61enne inglese condannato a 18 mesi di carcere per essersi unito ad un coro di protesta
Un uomo di 61 anni nel Regno Unito è stato condannato a 18 mesi di carcere per essersi unito ad un coro che diceva agli agenti di polizia «non siete più inglesi» durante una protesta fuori Downing Street.
La sentenza inflitta a David Spring è l’ultimo scioccante esempio di quanto sia basso il livello della libertà di parola in risposta alle rivolte avvenute dopo il massacro di tre bambine a Southport il mese scorso.
Il 31 luglio lo Spring aveva partecipato a una manifestazione di circa 700 persone a Londra, che ha scatenato disordini.
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Le riprese delle telecamere indossabili dalla polizia mostrate in tribunale hanno mostrato Spring mentre chiamava gli agenti di polizia «stronzi», faceva «gesti ostili» e si univa a cori del tipo «non sei più inglese».
Il fatto che quest’uomo, colpevole di essersi unito ad una protesta, trascorrerà il prossimo anno e mezzo dietro le sbarre per aver pronunciato parole cattive è un esempio di come la Gran Bretagna sia scivolato in un autoritarismo estremo nel giro di sole due settimane.
Quando è stato arrestato, Spring ha detto alla polizia: «non sono andato a Londra per fare rivolta. Sono andato a lamentarmi delle persone ospitate negli hotel», riferendosi agli immigrati clandestini che, in Albione come in Italia, soggiornano negli hotel a spese dei contribuenti.
L’avvocato difensore Piers Kiss-Wilson ha affermato: «l’imputato mi ha chiesto di presentare le sue scuse alla Corte e ha detto di essere imbarazzato e di vergognarsi del suo comportamento». Inoltre, lo Spring voleva «anche chiedere scusa alla sua famiglia, ai suoi amici e a sua moglie che non meritano questo».
La moglie dell’uomo, che soffre di problemi di salute, sarà ora privata della sua principale assistenza a causa dell’incarcerazione del marito suo caregiver.
«Ancora una volta ci si chiede perché questi individui continuino a dichiararsi colpevoli, nonostante ciò non impedisca loro di scontare la pena in carcere» scrive Modernity News.
Nonostante il fatto che la legislazione relativa all’incitamento e all’incitamento all’odio sia più draconiana nel Regno Unito rispetto a molti altri importanti paesi occidentali, si potrebbe pensare che un buon avvocato esperto in libertà di parola sarebbe in grado di difendere queste persone più abilmente.
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La sentenza di Spring è superata in assurdità solo dai casi in cui le dichiarazioni online di persone che non hanno mai preso parte a rivolte hanno portato a condanne al carcere. Un altro uomo è stato imprigionato per 2 mesi semplicemente per aver postato su Facebook le parole «in arrivo in una città vicino a te» insieme a immagini di uomini musulmani. Anche la moglie di un politico locale è stata arrestata per un tweet.
Pure il semplice retweet ora per il potere britannico è considerabile come reato.
Come riportato da Renovatio 21, Gran Bretagna è ora l’incubatore del nuovo totalitarismo in dirittura di arrivo, una tirannia fatta di psicopolizia, biosorveglianza e violenza gratuita sulle strade ad opera delle bande immigrate lasciate impunite e pure finanziate dall’autorità nell’ambito del programma di installazione dell’anarco-tirannia.
In Italia a breve il fenomeno, fidatevi, diventerà visibile sino ad essere inequivocabile.
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Immagine screenshot da YouTube