Vaccini

10, 100, 1000 Dottoressa Lesmo!

Pubblicato

il

 

 

Come noto, mercoledì 11 aprile scorso, Anno Domini 2018, la Dr.ssa Gabriella Maria Lesmo ha ricevuto la comunicazione di radiazione dall’Ordine dei Medici di Milano.

 

Nihil sub sole novum: il sistema sanitario, a quanto pare capitanato da un Ordine privato che, con poco senso, continua a rimanere in piedi contando praticamente nulla o al massimo come appunto un circoletto privato, accetta e comprende tutto.

 

Dalle botte in sala parto a protocolli non rispettati. Tutto. Purché non si parli di vaccini.

Lì, hic et nunc, scatta il reato d’opinione secondo il quale, in questo caso, si incolperebbe il medico per aver diffuso idee dannose per la salvaguardia della collettività.

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

L’ordine accetta tutto, purché non si parli di vaccini

 
La Dottoressa Lesmo, alla stregua di quelli che già l’hanno preceduta sul rogo delle idee è stata radiata in sfregio alla sua professione  per essersi detta contraria alle vaccinazioni di massa indistinte.

Con evidenza, serviva un altro capro espiatorio serviva per ricordare che la caccia alle streghe è tornata ed è più aperta che mai. 

Serviva un altro capro espiatorio serviva per ricordare che la caccia alle streghe è tornata ed è più aperta che mai.

 
«Unum castigabis, centum emendabis». Così recita il celebre motto latino, traducibile con «colpirne uno per educarne cento» ben messo in pratica da Hitler, Mao Tse-Tung e ripreso, su simile modello, dalle Brigate Rosse.

 

Forse il paragone potrà sembrare forte, ma il modus operandi è semplicemente lo stesso. Con l’aggravante che quando i personaggi di cui sopra lo attuavano perlomeno non si spacciavano per democratici.

 

Per l’Ordine dei Medici milanesi la dottoressa Lesmo rappresenta un pericolo, nonostante – e questo non è secondario – da diversi anni operi in Svizzera, tenendosi ben lontana dagli ambienti italiani che ora, attraverso le cattedre dei luminari della medicina, dimentichi del fatto che la materia di cui trattano non è giammai una scienza esatta, le hanno dato il ben servito.

L’unica divinità adorabile, pena la scomunica latae sententiae, è la dea Siringa, un moloch che vive del sacrificio dei bambini arricchendo nel processo i suo sacerdoti

Il clima di dittatura sanitaria, specialmente dopo la legge 119/2017, si intuisce dai vari fermenti che negli ultimi tempi hanno circolato intorno al tema vaccini,  argomento oramai giunto all’apice della sua ebollizione, con pentoloni che si scoperchiano e ministre che fumano.

 

Da qualche tempo a questa parte, fra epidemie di meningiti (?), cancri all’utero a dismisura (??) e contagi di morbillo in ogni dove (???), la farmacovigilanza ha deciso di rinforzare le dosi di campagna mediatica a danno di chi prova ad alzare una flebile voce, dicendo che forse tutti questi imminenti problemoni ce lì stiamo un po’ inventando, o che comunque sarebbe bene rammentare di come i vaccini non abbiano mai costituito un dogma di Fede.

 

I gonzi della scienza «ufficiale» intanto esultano, e dall’alto dei loro parrucconi  brindano alla civiltà, appoggiati e acclamati da una parte di becero volgo a cui è stata inoculata l’automatica fiducia nello Stato, la cui unica divinità adorabile, pena la scomunica latae sententiae, è la dea Siringa, un moloch che vive del sacrificio dei bambini arricchendo nel processo i suo sacerdoti.

 

Il bene comune e collettivo, sempre secondo i gonzi magari dotati di cattedra, si raggiunge solo con la coercizione di massa: chiunque si ponga come ostacolo sul tappeto rosso steso alle élite farmaceutiche deve essere travolto.

chiunque si ponga come ostacolo sul tappeto rosso steso alle élite farmaceutiche deve essere travolto

In sfregio alla libertà di espressione, in sfregio alla libertà di scelta, in sfregio a tutti gli articoli, commi, convenzioni e via discorrendo, che, quando fa comodo, diventano i caposaldi dei paladini della democrazia pour tous.

 

In questa macchina del fango che riesce a rovinare la vita delle persone, ogni tanto si inceppa qualche ingranaggio.

Questo accade perché maggioranza numerica non è mai sinonimo di vittoria certa. La verità, quando viene urlata forte e chiara, con coraggio, non è soggetta ai numeri.

 

Essa vince, anche se in minoranza, perché è unita in se stessa.

L’esercito di Sua Sanità italiana, infatti, non ha fatto bene i conti: mentre l’Ordine dei medici mozza teste di qua e di là, sostanzialmente macchiando d’infamia chi si oppone alla canonizzazione di San Vaccino, il malcontento cresce e la gente, anche quella ancora dubbiosa, comprende che c’è veramente qualcosa di anomalo.

 

Possibile che non sia mai radiato nessuno se non i medici scettici sul modo in cui si propongono in Italia le vaccinazioni?

Possibile che non sia mai radiato nessuno se non i medici scettici sul modo in cui si propongono in Italia le vaccinazioni?

 

Il popolo è bue, ma fino ad un certo punto. A questa immunità di gregge, i gonzi non arrivano; la soglia – per quanto altissima – non rientra nelle percentuali sperate e desiderate.

 

I medici d’altronde sono medici in aeternum, non si può togliere loro la laurea o la professionalità acquisita e dimostrata duranti gli anni di lavoro – e nel pubblico e nel privato, come è il caso della Dr.ssa Lesmo.

 

Questo è ciò che sfugge all’Ordine dei Medici, ignari del fatto che così facendo si creano dei casi nazionali.

 

Qualcuno dei più accaniti pro-vax faceva presente che tutte queste radiazioni portano acqua al mulino dei radiati. E non vi è cosa più vera!

Gava, Miedico e Rossaro  sono stati radiati tuttavia, oggi, ricevere comunicazione di radiazione è una vera e propria medaglia al valore, come diceva in un post di solidarietà alla Dr.ssa Lesmo il Dott. Montanari.

Tutta la nostra solidarietà a chi ha avuto il coraggio di  difendere i bambini da un palese attacco alla vita: 10, 100, 1000 Dr.ssa Lesmo!

 
La massima pena inflitta per lo psicoreato orwelliano di «lesa vaccinità» è campanello di allarme che fa crescere l’orizzonte dei dubbiosi, degli italiani che iniziano ad avanzare molte riserve sulla bontà del nostro sistema sanitario.

La certezza è che una simile ostentazione di metodologie cruente e infondate verso chi dissente dal diktat vaccinista tout court desterà sempre più menti assopite, più di quante già stanno iniziando a reagire

 

La Lesmo ne esce vittima innocente di una violenza con danno morale e professionale, che altro non farà se non confermare l’opinione di un certo ambiente saturo di luoghi comuni, paraocchi, e fede incondizionata verso i siringaioli statali.

 

Pazienza! Avrà invece un seguito ben più grande di genitori pieni di fiducia in lei, continuando ad operare come grande medico, interessato veramente alla salute dei bambini e votandosi ancora, come prima e più di prima, a quel primum non nocere a cui, a differenza di altri aguzzini col bianco camice, ha fatto solenne giuramento.

 

Tutta la nostra solidarietà a chi ha avuto il coraggio di  difendere i bambini da un palese attacco alla vita: 10, 100, 1000 Dr.ssa Lesmo!

 

 

Cristiano Lugli

 

 

 

P.S.: Senza voler insinuare nulla, ricordiamo anche che la Dr.ssa Lesmo si è creata finanche nemici politici che, per un certo mondo anti-vaccinista, risultavano e risultano ancor oggi amici. Noi, ovviamente, sottoscriviamo in pieno le posizioni della Dr.ssa aggiungendo che non vi è fuoco più divoratore del «fuoco amico».

Più popolari

Exit mobile version