Geopolitica
Zakharova: se gli USA forniranno a Kiev i missili a lungo raggio Mosca sarà costretta a rispondere
N ella sua conferenza stampa settimanale, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha lanciato un avvertimento dal governo russo in direzione Washington.
La trascrizione della sua risposta a una notizia diffusa dal Wall Street Journal è stata finora pubblicata solo sulla pagina in russo del sito web del ministero degli Esteri, Mid.ru.
L’agenzia di Stato TASS ha citato la sua dichiarazione:
«Se Washington decidesse di fornire missili a lungo raggio a Kiev, così facendo attraverserà una linea rossa e diventerà una parte diretta del conflitto. In un tale scenario, saremo costretti a rispondere in modo appropriato. Ci riserviamo il diritto di difendere il nostro territorio con tutti i mezzi disponibili».
«Le possibili forniture di missili al regime di Kiev sono identiche a una situazione in cui i Paesi europei potrebbero ospitare missili lanciati da terra di fabbricazione statunitense, precedentemente vietati dal trattato sui missili a raggio intermedio e corto, in grado di colpire obiettivi sul territorio russo».
«Questa è una situazione in cui saremo costretti a rispondere adeguatamente. Penso che questo sia ovvio».
Lo stesso messaggio era stato trasmesso ieri dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, in un’intervista all’agenzia russa RIA Novosti:
«Particolarmente preoccupante è il fatto che l’Ucraina sollecita da molti mesi la fornitura di missili tattici-operativi ATACMS, progettati per colpire bersagli a una distanza massima di 300 km. Se Kiev riceve tali armi, le grandi città russe, così come le infrastrutture industriali e di trasporto, cadranno nell’area di possibile distruzione»
«Guarda quante svastiche e simboli nazisti ci sono sull’equipaggiamento militare ucraino (…) Se questi combattenti hanno missili americani a lungo raggio, li useranno senza esitazione nel nostro Paese. Uno scenario del genere significherebbe il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti in uno scontro militare con la Russia».
Nessuna risposta ufficiale è stata ancora ascoltata dagli Stati Uniti. La dichiarazione di Zakharova, tuttavia, è stata almeno riportata dai media.
Ricordiamo le parole che il presidente Putin disse il 9 febbraio ai giornalisti, settimane prima dello scoppio del conflitto:
«State realizzando che se l’Ucraina si unisce alla NATO e decide di riprendersi la Crimea con mezzi militari, i Paesi europei verranno automaticamente coinvolti in un conflitto militare con la Russia?»
Si tratta di un discorso diretto sull’annientamente termonucleare dell’umanità, al quale non siamo mai stati vicini come oggi:
«Comprendiamo anche che la Russia è una delle principali potenze nucleari del mondo ed è superiore a molti di quei Paesi in termini di numero di componenti della forza nucleare moderna. Ma non ci saranno vincitori».
All’epoca nessun giornale occidentale riportò queste parole apocalittiche.
Oggi qualcuno riesce a comprendere dove siamo arrivati?
Qualcuno capisce che, anche solo parlandone, siamo entrati nella Finestra di Overton termonucleare – e ipersonica?