Epidemie

Wuhan, party e vita notturna senza neanche l’ombra della mascherina. La stampa occidentale li prende a esempio: «è grazie al lockdown duro»

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Un servizio fotografico dell’agenzia stampa internazionale Reuters celebra il modo in cui i residenti di Wuhan si godono i nightclub e le feste di strada senza la necessità di maschere o di distanze sociali, anche se gran parte del resto del mondo continua a lavorare sotto blocco.

 

L’articolo rileva come i giovani che vivevano nell’epicentro originale del COVID-19 ora si divertano in birrerie affollate e altri luoghi.

 

«La vita notturna a Wuhan è tornata a pieno regime quasi sette mesi dopo che la città ha revocato il suo rigoroso blocco e i giovani festaioli della città stanno abbracciando la catarsi»

 


«La vita notturna a Wuhan è tornata a pieno regime quasi sette mesi dopo che la città ha revocato il suo rigoroso blocco e i giovani festaioli della città stanno abbracciando la catarsi», scrive Reuters, osservando come i festaioli senza maschera si riversano per le strade.

 

Un precedente video che mostrava i residenti di Wuhan che si godevano una gigantesca festa in piscina è stato anche annunciato dal Partito Comunista Cinese come una «vittoria strategica» nella sua lotta contro il coronavirus.

 


Come sottolinea Summit News, il pezzo attribuisce la ripresa della città a «uno dei più severi lockdown al mondo», sottolineando che un nuovo caso di COVID-19 trasmesso localmente non è stato segnalato dal 10 maggio.

 

Tuttavia, questo non spiega perché lockdown altrettanto severi che sono stati imposti in paesi come l’Italia non sono riusciti a prevenire una seconda ondata del virus.

 

Ora ci sono più persone che si godono la vita notturna della città rispetto a prima della pandemia

Secondo una delle persone intervistate da Reuters, ora ci sono più persone che si godono la vita notturna della città rispetto a prima della pandemia.

 

Non solo la Cina è tornata alla normalità, ma la sua economia sta godendo di un’impennata post-COVID che supera ogni altro grande paese, anche se alcuni esprimono dubbi anche sui numeri economici forniti da Pechino, che aveva già platealmente mentito sui numeri dell’epidemia.

 

Mentre la gioventù wuhaniana si gode la scena notturna, coloro che hanno raccontato l’orrore del lockdown di Wuham come la blogger Zhang Zhan, stanno soffrendo in carcere o sono semplicemente desaparecidos.

 

 

 

 

 

Immagine di Jonathan Kos-Read via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-ND 2.0)

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