Bioetica

Vogliono vaccinare i senzatetto: no green pass, no mensa?

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Il green pass non mette a repentaglio  i viveri dei soli lavoratori. Esso crea un problema enorme anche a chi il lavoro non ce l’ha.

 

Dall’entrata in vigore del lasciapassare sanitario lo scorso 6 agosto, per entrare alle mense per i poveri è necessario essere in possesso del marchio verde.

 

Alcune province «virtuose» si sono già mosse, approntando un piano di vaccinazione del bisognoso, in cui l’adesione al programma dà diritto di accedere a mense e rifugi come prima. Se invece non si aderisce al piano, le modalità cambiano, anche se non siamo riusciti a capire come.

 

Tuttavia, la questione più rilevante che ci poniamo è di natura bioetica: considerando che alcuni senzatetto possono soffrire di disturbi mentali, com’è possibile che diano un «consenso informato» alla vaccinazione? Certo, chiunque è in grado di capire la semplice alternativa: vaccino o niente mensa. Se non hai una casa, se non hai di che vivere, significa, letteralmente, non mangiare.

Nessuna categoria, nemmeno le più deboli che la società della Cultura della Morte finge di voler proteggere, è libera di scegliere

 

Quindi, un malato di mente, o anche solo una persona che non ha alternativa, può fornire un consenso libero dinanzi all’idea di non poter entrare più nel luogo dove viene sfamato?

 

L’idea che la malattia mentale non renda il soggetto in grado di decidere per sé è stata usata, per esempio, in recenti casi di eutanasia in Olanda, dove una persona divenuta demente aveva espressamente chiesto di non essere uccisa, tuttavia il suo parere non è stato considerato: contava solo il «testamento» da lei compilato quando dicevano che era sana.

 

Quello che conta, più di ogni quesito riguardo la libertà o la dignità umana, è l’imperativo assoluto di vaccinazione.

 

Renovatio 21 ha già mostrato le immagini di vaccinazioni forzate a disabili americani.

 

Guardate voi stesso gli esiti dell’operazione Homebound, tenutasi nella contea di Los Angeles. Guardate e dite se i diritti costituzionali, i diritti umani, o anche solo la dignità sono ancora in qualche modo considerati dall’autorità.

 

Nessuno esce dalla pandemia con la propria dignità umana intatta.

 

Nessuna categoria, nemmeno le più deboli che la società della Cultura della Morte finge di voler proteggere, è libera di scegliere.

 

Nessuno esce dalla pandemia con la propria dignità umana intatta.

 

Nessuno è al riparo da questa catastrofe che incombe sui nostri corpi.

 

 

 

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