Armi biologiche

Virus fuggito dal laboratorio di Wuhan, ora i ricercatori di Harvard e MIT dicono che è «perfettamente possibile»

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Nonostante il massiccio lavoro di insabbiamento visibile a tutti livelli – in Cina e in Occidente, sulla stampa e in politica – da più di un anno, l’idea della fuga del virus SARS-CoV-2 dal laboratorio continua a tenere banco trovando sempre più sostenitori autorevoli.

 

Come riportato da Renovatio 21, qualche settimana fa era stato il turno del dottor Robert Redfield, ex direttore del CDC, che avevo detto di credere nell’idea dell’incidente nel laboratorio di Wuhan. Notare: la pubblicazione di questo articolo, che riprendeva la CNN perfino nel titolo, è costata a Renovatio 21 tre giorni di blocco totale, sia della pagina che dei profili personali degli amministratori.

 

«Penso che sia essenziale che abbiamo una vera indagine, credibile e libera da influenze politiche, sul fatto che questo virus possa provenire da un laboratorio o dal commercio di animali selvatici»

Redfield non è solo. Perfino Tedros, il controverso capo dell’OMS, il mese scorso ha dichiarato di non essere convinto dall’indagine condotta dai suoi stessi uomini, soprattutto perché era difficile per gli investigatori accedere a qualsiasi dato grezzo, e ha suggerito che l’ipotesi della fuga di notizie di laboratorio meritasse ulteriore attenzione.

 

Ora, la ricercatrice del Broad Institute del MIT e di Harvard Alina Chan ha detto alla rivista americana Slate di essere d’accordo. Anche se non dice che è quello che è sicuramente successo, suggerisce che vale la pena dare un’occhiata più da vicino a quella che ritiene sia una spiegazione plausibile per come è iniziata la pandemia COVID-19 .

 

«A Wuhan, c’erano le prime versioni del virus che non sembravano essere passate attraverso il mercato [di Huanan]», ha detto a Slate la dottoressa Chan, che da lunga data è stata una sostenitrice  dell’ipotesi della fuga di notizie dal laboratorio . «Sembravano precedere o essere paralleli al mercato».

 

« Voglio essere davvero chiara che penso ancora che il commercio di animali selvatici sia uno scenario plausibile», ha aggiunto. «Ma penso che sia essenziale che abbiamo una vera indagine, credibile e libera da influenze politiche, sul fatto che questo virus possa provenire da un laboratorio o dal commercio di animali selvatici».

Il buco principale in altre storie sull’origine del coronavirusè che è difficile spiegare come un coronavirus che potrebbe essere emerso da grotte di pipistrelli a migliaia di chilometri di distanza si sia fatto strada verso Wuhan

 

Il buco principale in altre storie sull’origine del coronavirus, ha affermato Chan, è che è difficile spiegare come un coronavirus che potrebbe essere emerso da grotte di pipistrelli a migliaia di chilometri di distanza si sia fatto strada verso Wuhan.

 

Di fatto, l’Istituto di virologia di Wuhan aveva un programma in cui gli scienziati avrebbero viaggiato per raccogliere campioni da analizzare in laboratorio, ha aggiunto Chan. Dato che all’epoca l’Istituto stava studiando uno stretto parente genetico del coronavirus, ritiene che sia una coincidenza che valga la pena indagare.

 

I laboratori «in tutto il mondo [tutti] hanno problemi di sicurezza e non è chiaro quali laboratori abbiano quanti incidenti all’anno», ha detto Chan a Slate. «Ma questi processi hanno incidenti».

 

Di fatto, l’Istituto di virologia di Wuhan aveva un programma in cui gli scienziati avrebbero viaggiato per raccogliere campioni da analizzare in laboratorio Dato che all’epoca l’Istituto stava studiando uno stretto parente genetico del coronavirus, sulla coincidenza vale la pena indagare

Nel frattempo, in America montano i sospetti su Anthony Fauci, il torbido Rasputin dietro a vaccinazioni e lockdown. Come era stato rivelato mesi e mesi fa – per esempio da un articolo di Robert Kennedy jr. tradotto da Renovatio 21 – l’Istituto diretto da Fauci, il NIH, era pesantemente colluso con l’Istituto di Virologia di Wuhan, che aveva finanziato con milioni di dollari del contribuente americano.

 

Quando Fauci e compagni negano l’ipotesi del virus scappato dal laboratorio, in realtà potrebbero star insabbiando le loro stesse possibilità: seppur dopo mesi, è arrivata a questa conclusione anche la testata politica di Washington The Hill.

 

Non ci resta che dire di vergognarsi a quanti ci hanno derisi, segnalati, censurati per aver parlato tra i primi dell’ipotesi di laboratorio. Vergognatevi, miserabili: con le vostre minacce e i vostri bavagli avete spinto ancora più in là il pericolo rappresentato dalla ricerca bioingegneristica del Gain of Function.

 

Dovrebbe entrarvi nella testa, cari censori ebeti: se nessuno ne parla, la possibilità che la cosa si ripeta aumenta. Ma una testa voi non ce l’avete.

 

L’Istituto diretto da Fauci, il NIH, era pesantemente colluso con l’Istituto di Virologia di Wuhan, che aveva finanziato con milioni di dollari del contribuente americano

Continueremo con questa situazione stupida e paradossale: delle armi atomiche e dell’energia nucleare abbiamo straparlato per anni ad ogni livello possibile (attivismo, politica, arte, etc.).

 

Riguardo le armi biologiche e delle ricerche di ingegneria genetica, invece, nessuno vuole aprire bocca – specie ora che le scimmie ammaestrate tirano le pietre a chiunque cerchi di aprire il discorso.

 

 

 

 

 

 

 

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