Epidemie

Virus fuggito dal laboratorio di Wuhan, anche il direttore dell’FBI ammette. A che gioco stanno giocando?

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Il direttore dell’FBI Christopher Wray ha affermato che il Bureau ha concluso che la pandemia è molto probabilmente il risultato di una fuga del coronavirus un laboratorio cinese. Il funzionario ha fatto la dichiarazione in un’intervista del canale TV conservatore americano Fox News.

 

«L’FBI ha valutato da tempo che le origini della pandemia sono molto probabilmente un potenziale incidente di laboratorio a Wuhan», ha detto Wray nell’intervista dello scorso martedì, sottolineando di non poter condividere i dettagli della valutazione poiché ancora riservati.

 

Le osservazioni di Wray arrivano pochi giorni dopo che il Wall Street Journal ha riferito che il Dipartimento dell’Energia aveva raggiunto nel maggio 2020 la propria conclusione che una fuga di laboratorio fosse l’origine più probabile.

 

Contrariamente a quanto dicono i liberal inviperiti, il Dipartimento dell’Energia è in grado di esprimere un’opinione dato il suo ruolo nella supervisione dei laboratori nazionali statunitensi.

 

Mentre il WSJ ha riferito che quattro agenzie di Intelligence abbracciano ancora la teoria della trasmissione naturale.

 

Ora, grazie alle esternazioni di Wray, è pubblico il fatto che anche l’Ufficio di Investigazioni Federali sta invece dalla parte di chi crede che il COVID si sia originato artificialmente.

 

 

«L’FBI ha agenti, professionisti, analisti, virologi, microbiologi, etc., che si concentrano specificamente sui pericoli delle minacce biologiche, che includono cose come nuovi virus come il COVID e le preoccupazioni che nelle mani sbagliate… alcuni cattivi, uno Stato nazione ostile, un terrorista un criminale, le minacce che potrebbero rappresentare» ha dichiarato il capo FBI. «Quindi qui stai parlando di una potenziale fuga da un laboratorio controllato dal governo cinese che ha ucciso milioni di americani, ed è proprio per questo che quella capacità è stata progettata».

 

Wray ha quindi accusato Pechino di ostacolare gli sforzi per determinare l’origine del virus: «farò solo l’osservazione che il governo cinese, mi sembra, ha fatto del suo meglio per cercare di ostacolare e offuscare il lavoro qui, il lavoro che stiamo facendo, il lavoro che il nostro governo degli Stati Uniti e stretti partner stranieri stanno facendo. E questo è un peccato per tutti».

 

Come riportato da Renovatio 21, la Casa Bianca, dopo le rivelazioni riguardo alle conclusioni del Dipartimento dell’Energia, ha subito preso le distanze dall’ipotesi della fuga da laboratorio con le dichiarazioni di Jake Sullivan, oscuro advisor clintoniano di Biden per la politica estera, ritenuto dal recente scoop di Seymour Hersh a capo del gruppo che ha progettato ed eseguito la distruzione del gasdotto baltico Nord Stream 2.

 

E quindi, a che gioco stanno giocando qui?

 

Stanno dicendo che il coronavirus è fuggito dal laboratorio per non dire, come fanno certuni dissidenti cinesi, che esso è invece una bioarma lanciata intenzionalmente sul mondo a partire dalle Olimpiadi militari di Wuhan dell’ottobre 2019?

 

Le improvvise accuse alla Cina, che hanno irritato non poco Pechino vista la reazione della nuova portavoce degli esteri Mao Ning, servono a preparare lo scenario del conflitto definitivo per Taiwan?

 

Oppure, come azzardavamo anni fa, si va verso un’ammissione di colpa da parte di Pechino, magari perfino qualche compensazione economica, mentre si lascia alla Cina nuove porzioni dell’Asia – l’Afghanistan e le sue infinite risorse minerarie, ad esempio.

 

Chi segue Renovatio 21 sa quanto il clan Biden sia compromesso con la Cina, una cosa rivendicata apertamente da alcune voci del Regno di Mezzo. Chi segue Renovatio 21 sa pure della partecipazione americana agli esperimenti Gain of Function di Wuhan – questo sito ne ha dato notizia la prima volta nell’aprile 2020

 

E quindi, cosa bolle davvero in pentola?

 

Alla base ci può essere un riposizionamento militare della Cina in senso più filorusso che Washington non sta digerendo, come traspare anche dalle dichiarazioni del segretario NATO Stoltenberg?

 

Oppure è proprio la Terza Guerra Mondiale lo scenario sul quale dobbiamo leggere le strane, tardive parole dei burocrati americani?

 

 

 

 

 

 

 

 

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