Bioetica

Vescovo sostiene l’aborto

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Un triste episodio ha appena messo in luce la perdita di fede sempre più evidente tra i dignitari ecclesiastici tedeschi. Il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale, ha sostenuto la legge tedesca sull’aborto nel tentativo di difendere una candidata alla Corte Costituzionale che era stata respinta, in particolare a causa del suo radicale sostegno all’aborto.

 

L’avvocatessa Frauke Brosius-Gersdorf, del partito SPD (socialdemocratico), nota per il suo sostegno all’aborto, si era candidata alla Corte costituzionale, ma fu attaccata dal clero, dall’Associazione federale per la vita assistita, da diversi giudici o ex giudici della Corte costituzionale e la sua candidatura fu infine annullata.

 

Va detto che la signora Brosius-Gersdorf sostiene posizioni a dir poco divisive. È favorevole alla messa al bando del partito Alternativa per la Germania (AfD), accusato di essere di «estrema destra», che ha ottenuto oltre il 20% dei voti alle ultime elezioni. Ha sostenuto la vaccinazione obbligatoria durante la pandemia.

 

Quanto all’aborto, vorrebbe che le donne potessero abortire dopo le 22 settimane di gravidanza previste dalla legge, senza essere condannate. Ha affermato: «a mio avviso, ci sono buone ragioni per cui la garanzia della dignità umana si applica solo dalla nascita», e respinge la giurisprudenza della Corte Costituzionale Federale, che lo consente fin dal concepimento.

 

Ha persino scritto che «il presupposto che la dignità umana esista dove c’è vita umana è un errore biologico e naturalistico», in una pubblicazione accademica del 2024. Ha infine sostenuto che la dignità umana e la tutela della vita sono «concetti giuridicamente distinti».

 

L’annuncio della sua candidatura ha suscitato una forte reazione da parte di vescovi come il vescovo Rudolf Voderholzer di Ratisbona, il vescovo Stefan Oster di Passavia e, inizialmente, l’arcivescovo Herwig Gössl di Bamberga. Tuttavia, quest’ultimo ha poi ritrattato la sua dichiarazione, sostenendo di essere stato «disinformato» dopo aver parlato con l’avvocata stessa.

 

Il vescovo di Limburgo rompe il silenzio

Il vescovo Georg Bätzing della diocesi di Limburgo, presidente della Conferenza episcopale tedesca e promotore del Cammino sinodale tedesco, ha recentemente difeso Frauke Brosius-Gersdorf. In un’intervista all’Augsburger Allgemeine, ha deplorato il «danno» causato alla candidata dalla controversia e si è rifiutato di unirsi alle critiche degli altri prelati.

 

Ma è andato oltre, difendendo la legge sull’aborto – che lo depenalizza a determinate condizioni – definendola un «equilibrio intelligente» tra i diritti della madre e la tutela della vita del nascituro. Ha anche criticato l’AfD, accusandola di strumentalizzare il dibattito per interessi etno-nazionalisti. «Non voglio dare all’AfD una piattaforma o contribuire alla divisione», ha affermato.

 

Il vescovo Bätzing ha insistito sul fatto che la nomina di Brosius-Gersdorf a giudice costituzionale fosse «una questione personale che deve essere risolta politicamente» e ha definito lo scontro che ne è derivato un Kulturkampf. «Non abbiamo bisogno di questa guerra culturale. Troppe persone ne traggono profitto», ha aggiunto.

 

Se seguiamo il ragionamento del vescovo di Limburgo, per timore che l’AfD possa trarre profitto da questo episodio della vita politica tedesca, dobbiamo arrivare a dichiarare che una legge che consente l’aborto – l’omicidio di un bambino – fino alla dodicesima settimana di gravidanza è «intelligente». Nessuno sa dove si trovi tale intelligenza, poiché è contraria all’Intelligenza divina.

 

La Chiesa tedesca, guidata da tali prelati, si sta separando sempre più dalla Chiesa cattolica e si sta crogiolando in uno scisma che presto diventerà eresia. È auspicabile che reagisca prima di allora.

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.News

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Immagine di Martin via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0

 

 

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