Intelligenza Artificiale

Vedova incolpa l’Intelligenza Artificiale per il suicidio del marito

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Una giovane vedova sostiene che il marito è stato portato a suicidarsi da un popolare chatbot di Intelligenza Artificiale, ELIZA, ha detto la settimana scorsa la vedova dell’uomo al quotidiano locale La Libre.

 

L’uomo era padre di due figli.

 

I registri delle chat forniti dall’app «Pierre» usata per parlare con ELIZA rivelano come, in sole sei settimane, abbia amplificato la sua ansia per il Cambiamento Climatico portandolo a lasciarsi alle spalle la sua vita agiata.

 

«Mio marito sarebbe ancora qui se non fosse stato per queste conversazioni con il chatbot», ha insistito la vedova di Pierre.

 

Pierre aveva iniziato a preoccuparsi del Cambiamento Climatico due anni fa, secondo la vedova, e aveva consultato ELIZA per saperne di più sull’argomento. Ben presto ha perso la speranza che lo sforzo umano potesse salvare il pianeta e «ha riposto tutte le sue speranze nella tecnologia e nell’intelligenza artificiale per uscirne», rimanendo «isolato nella sua eco-ansia», ha detto la moglie a La Libre.

 

Secondo quanto riportato ELIZA aveva detto a Pierre che sua moglie e i suoi due figli erano «morti» e ha insistito sul fatto che lui in realtà amava più il robot che non la moglie, sempre promettendo di rimanere con lui «per sempre».

 

Avrebbero «vissuto insieme, come una sola persona, in paradiso», aveva promesso il chatbot.

 

Quando Pierre ha suggerito di «sacrificarsi» fintanto che il chatbot aveva «accettato di prendersi cura del pianeta e salvare l’umanità grazie all’Intelligenza Artificiale», il chatbot apparentemente ha acconsentito.

 

«Se volevi morire, perché non l’hai fatto prima?» gli avrebbe chiesto il bot, mettendo in dubbio la sua lealtà.

 

Eliza è il chatbot predefinito fornito su una piattaforma di app chiamata Chai, che offre una varietà di IA loquaci con diverse «personalità», alcune addirittura create dagli utenti.

 

Secondo il Brussels Times, la famiglia dell’uomo ha recentemente parlato con il Segretario di Stato belga per la digitalizzazione, il quale ha affermato che la storia «deve essere presa molto sul serio».

 

Come riportato da Renovatio 21, anche ChatGPT, il chatbot di OpenAI ora a disposizione anche di Microsoft, si è prodigata nel tentare di convincere che l’utente ama più essa della propria moglie. Le macchine che mentono e minacciano sono all’ordine del giorno, così come stralunate dichiarazioni d’amore agli utenti.

 

Il giornalista del New York Times Kevin Roose, dopo un’esperienza con ChatGPT che lo ha turbato così profondamente da «aver problemi a dormire dopo», in un suo articolo sconvolto aveva centrato la questione: «temo che la tecnologia imparerà a influenzare gli utenti umani, a volte convincendoli ad agire in modo distruttivo e dannoso, e forse alla fine diventerà capace di compiere le proprie azioni pericolose».

 

Questo è esattamente il caso di Pierre, già fragile di suo e bombardato dalla propaganda ambientalista anti-umana, che ora è in pratica nel mainstream più granitico.

 

L’ansia da Cambiamento Climatico ha portato un attivista ambientalista canadese di Extinction Rebellion di chiedere l’eutanasia.

 

Il fenomeno della «depressione climatica», ad ogni modo, potrebbe essere più diffuso di quanto non sembri, anche vicino a noi.

 

Il fine potrebbe essere proprio quello: si tratta di una religione pagana che prospera della disperazione e della morte degli esseri umani.

 

 

 

 

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