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Vaccino mRNA non testato per fermare la trasmissione del virus: Pfizer ammette di fronte agli eurodeputati

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Clamorosa ammissione di Pfizer all’Europarlamento di Strasburgo.

 

Un eurodeputato olandese, Rob Roos, ha chiesto alla responsabile per i mercati internazionali di Pfizer Janine Small se il vaccino fosse testato per fermare la trasmissione del coronavirus.

 

«Il vaccino Pfizer COVID era testato per fermare la trasmissione del virus prima di arrivare sul mercato?» ha chiesto il Roos, parlando in inglese «per evitare malintesi».

 

«In caso contrario, per favore lo dica chiaramente. Se sì invece, siete disposti a condividere i dati con questa commissione?» ha domandato l’eurodeputato alla rappresentante di Pfizer. «E voglio davvero una risposta diretta, sì o no».

 

La risposta ha lasciato basito il mondo, con visibile eco anche presso la stampa americana.

 

 

 

 

«Per quanto riguarda la domanda se sapevamo… dello stop all’immunizzazione prima che arrivasse sul mercato… No! Ahah. Questi, cioè… dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato» ha risposto la Small.

 

L’ammissione, piuttosto plateale, dovrebbe avere ripercussioni politiche enormi.

 

«Se non sei vaccinato sei antisociale. Questo è quello che il primo ministro olandese e il ministero della Salute ci hanno detto. Non ti vaccini solo per te stesso, ma anche per gli altri – lo fai per tutta la società. Questo è quello che dicevano. Oggi, ciò è risultato essere una completa sciocchezza» ha commentato l’eurodeputato Roos in un video postato sul suo profilo Twitter.

 

Parlando dell’incredibile ammissione di Pfizer, Roos dice che «ciò rimuove l’intera base legale per i passaporti COVID», che in Italia come noto sono stati declinati con l’appellativo di green pass. «Il passaporto COVID ha portato ad una discriminazione istituzionale massiva, con persone che hanno perso l’accesso a parti essenziali della società. Trovo tutto questo scioccante».

 

«Questo è uno scandalo. Milioni di persone in tutto il mondo si sono sentite costrette a farsi vaccinare dalla favola per cui “lo fai per gli altri”. Ora salta fuori che questa è una bugia a buon mercato» conclude il membro dell’Europarlamento.

 

Nelle scorse settimane fatto clamore il fatto che il CEO di Pfizer Albert Bourla si sia permesso di rifiutare l’invito in Europarlamento mandando in sua vece la signora Small. Si prevedevano domande su un eventuale «accordo segreto» tra il gigante di Big Pharma e l’UE, magari sulla falsariga di altri accordi simili esposti dalla stampa internazionale negli scorsi mesi

 

Un ulteriore scandalo è quello dei messaggini telefonici scambiati tra il Bourla e la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, di cui misteriosamente non vi sarebbe più traccia.

 

La relazione intima tra il CEO Pfizer e la von der Leyen era stata notata l’anno scorso dal  New York Times, con Bourla a dire di aver «sviluppato una profonda fiducia, perché siamo entrati in discussioni profonde… conosceva i dettagli sulle varianti, conosceva i dettagli su tutto. Questo ha reso la discussione molto più coinvolta».

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Come riportato da Renovatio 21, per coincidenza, l’Heiko Echter Von der Leyen, il marito dell’Ursula, lavora come direttore medico presso Orgenesis, un’azienda di biotecnologie specializzata in terapie geniche.

 

 

 

 

Immagine screenshot da Twitter

 

 

 

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