Linee cellulari

Vaccino e aborto, Pfizer ha cercato di nascondere l’uso di cellule fetali: email trapelate

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Una dipendente Pfizer diventata informatrice si è presentata alla testata di giornalismo d’inchiesta Project Veritas con e-mail interne che rivelerebbero la politica comunicativa del colosso farmaceutico riguardo l’uso di linee cellulari da feto abortito.

 

Secondo le email trapelate, i dirigenti aziendali premevano con direttive articolate affinché il personale nascondesse l’uso da parte dell’azienda di tessuto fetale umano nei test di laboratorio del vaccino contro il COVID-19.

 

L’informatrice si chiama Melissa Strickler ha lavorato in Pfizer da circa dieci anni e attualmente fa parte del reparto qualità in uno dei più grandi stabilimenti dell’azienda. Ha scoperto accidentalmente una catena di e-mail che parlavano di tessuto fetale e del vaccino COVID. Dice di essersi quindi decisa a rivelare quanto accadeva a lavoro dopo una crisi di coscienza.

 

«Dal punto di vista degli affari aziendali, vogliamo evitare che le informazioni sulle cellule fetali escano»

«Quello che mi preoccupava era che volevano tenerlo nascosto – ha detto Strickler al fondatore di Project Veritas James O’Keefe – non volevano davvero uscissero informazioni sul fatto che stavano usando le cellule HEK per fare lo studio. Sono così ingannevoli nelle loro e-mail… ». Come noto ai lettori di Renovatio 21, HEK sta per Human Embryonic Kidney e 293 è il numero di esperimenti necessari per ottenere la linea cellulare dal rene del bambino abortito.

Nel programma di Project Veritas è possibile leggere email che tracciano molto bene il lavoro di occultamento di questo tema scottante.

 

«Dal punto di vista degli affari aziendali, vogliamo evitare che le informazioni sulle cellule fetali escano… Il rischio di comunicarlo in questo momento supera qualsiasi potenziale beneficio che potremmo vedere, in particolare con i membri del pubblico in generale che potrebbero prendere queste informazioni e utilizzarlo in modi che potremmo non volere. Non abbiamo ricevuto alcuna domanda da responsabili politici o media su questo tema nelle ultime settimane, quindi vogliamo evitare di sollevarlo se possibile», scrive in un messaggio il direttore senior di Pfizer Ricerca mondiale.

 

«Abbiamo cercato il più possibile di non menzionare le linee cellulari fetali… Una o più linee cellulari con un’origine che può essere fatta risalire al tessuto fetale umano è stata utilizzata nei test di laboratorio associati al programma vaccinale»

 

 

«Abbiamo cercato il più possibile di non menzionare le linee cellulari fetali… Una o più linee cellulari con un’origine che può essere fatta risalire al tessuto fetale umano è stata utilizzata nei test di laboratorio associati al programma vaccinale» ammette il direttore.

 

Quando l’intervistare chiede all’informatrice se conosce il motivo per cui Pfizer avrebbe voluto mantenere nascosto questo argomento al pubblico, la Strickler risponde:  «Non vogliono avere a che fare con persone arrabbiate, perché penso che le persone possano usare le esenzioni religiose per questo, e loro non vogliono quello».

«Le cellule HEK293T, utilizzate per il test IVE, sono sostanzialmente derivate da un feto abortito. D’altra parte, il comitato dottrinale vaticano ha confermato che considerano accettabile per i credenti pro-life essere immunizzato. La dichiarazione ufficiale di Pfizer esprime bene la risposta ed è ciò che dovrebbe essere fornito in risposta a un’indagine esterna»

 

In questo modo, quindi, l’azienda ha potuto evitare di consegnare ai pro-life contrari al vaccino la via dell’esenzione religiosa e dell’obiezione di coscienza. Il che significa, più persone obbligate al vaccino. «Penso che vogliano che nessuno abbia una scusa per non ottenerlo … e stanno negando tutte le esenzioni religiose alla Pfizer», dice la Strickler.

 

Il Chief Scientific Officer di Pfizer, Philip Dormitzer, scrive in un’altra email: «Le cellule HEK293T, utilizzate per il test IVE, sono sostanzialmente derivate da un feto abortito. D’altra parte, il comitato dottrinale vaticano ha confermato che considerano accettabile per i credenti pro-life essere immunizzato. La dichiarazione ufficiale di Pfizer esprime bene la risposta ed è ciò che dovrebbe essere fornito in risposta a un’indagine esterna».

 

Come si era visto anche durante la deposizione in tribunale del «papa» dei vaccini Stanley Plotkin, che ammise di aver utilizzato almeno una settantina di feti abortiti per ottenere una linea cellulare, colpisce come anche i dirigenti farmaceutici considerino la Chiesa Cattolica come il principale ostacolo all’uso industriale di bambini sacrificati alla scienza con squartamento a cuor battente.

 

Anche da questo tipo di rivelazioni, possiamo apprendere quanto sia stato importante per l’intero impianto della vaccinazione globale il semaforo verde offerto dal Vaticano di Bergoglio.

 

 

 

 

 

 

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