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Vaccino Coronavirus, vogliono servircene uno di 100 anni fa

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Un vaccino sviluppato cento anni fa per combattere la tubercolosi in Europa è ora in fase di test  da parte di scienziati desiderosi di trovare un modo rapido per proteggere gli operatori sanitari dal COVID-19.

 

Quando si dice il progresso scientifico: pur di vaccinare, la grande istituzione religiosa della Scienza, fa un salto tecnologico di 100 anni – 100 anni indietro. La regressione dell’umanità è servita.

 

Il vaccino Bacillus Calmette-Guerin (BCG) è ancora ampiamente utilizzato nei paesi in via di sviluppo, dove gli scienziati avrebbero scoperto il vaccino previene le morti infantili  riduce drasticamente «l’incidenza delle infezioni respiratorie» scrive piuttosto entusiasta il New York Times.

 

Un vaccino sviluppato cento anni fa per combattere la tubercolosi in Europa è ora in fase di test  da parte di scienziati desiderosi di trovare un modo rapido per proteggere gli operatori sanitari dal COVID-19.

«Il vaccino sembra “addestrare” il sistema immunitario a riconoscere e rispondere a una varietà di infezioni, inclusi virus, batteri e parassiti, affermano gli esperti» Notate la prosa mistica: sembra «addestrare»… in pratica, ci pare di capire che né gli «esperti» né tantomeno chi ci sta scrivendo sia in grado di capire come il vaccino agisca.

 

Li chiamano «effetti off-target», che «riducono le malattie virali, le infezioni respiratorie e la sepsi e sembrano rafforzare il sistema immunitario del corpo». «Sembrano», già. Tuttavia c’è nell’articolo l’ammissione in tutta franchezza per cui «vi sono ancora poche prove del fatto che il vaccino possa attenuare l’infezione con il Coronavirus, ma una serie di studi clinici potrebbe rispondere alla domanda in pochi mesi».  Siamo oramai nel campo della vaccinologia quantistica, dove vigono princìpi di indeterminazione e la coscienza che una cosa può essere anche il suo contrario.

 

Tali «effetti off-target» avrebbero raccolto il favore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha chiesto ulteriori studi, ma ora che il presidente americano ha tolto i fondi, in segno di totale sfiducia per l’ente della Sanità mondiale, difficile pensare che quello che ci sia da fidarsi di quello dice l’OMS: Renovatio 21 sulla sfiducia nei confronti dell’OMS ha avuto modo di pubblicare un articolo dell’analistica geopolitico William Engdahl pieno di dati e considerazioni.

 

L’Australia, Nazione spesso solerte nel perseguimento delle politiche di vaccinazione e nella persecuzione di quanti vi si oppongano, ha già iniziato le danze del vaccino del secolo (in tutti i sensi). Scienziati di Melbourne hanno iniziato a somministrare il vaccino BCG o un placebo a migliaia di medici, infermieri, terapisti respiratori ed altri operatori sanitari. Si tratta del primo di numerosi studi randomizzati controllati volti a testare l’efficacia del vaccino contro il coronavirus.

 

Quando si dice il progresso scientifico: pur di vaccinare, la grande istituzione religiosa della Scienza, fa un salto tecnologico di 100 anni – 100 anni indietro. La regressione dell’umanità è servita

Anche un’altro Stato guida della Cultura della Morte mondiale, i Paesi Bassi, ha avviato due settimane fa una sperimentazione clinica su 1.000 operatori sanitari. Studi sono già stati condotti nel 2011 sui bambini della Guinea-Bissau.

 

L’antico vaccino sarebbe per essere testato anche sui sanitari di Boston. In pratica, chi lavora nella Sanità, ovunque nel mondo, non avrà scampo. Gli toccherà il vaccino, nuovo o vecchissimo non importa. E non importa nemmeno se non si hanno dati sulle reazioni a lungo periodo, ma questa mica è una novità.

 

L’idea è una derivazione dell «ipotesi igienica», che suggerisce che la moderna enfasi sulla pulizia ha privato i bambini dell’esposizione ai germi. La mancanza di «allenamento» ha portato a sistemi immunitari indeboliti, meno in grado di resistere alle malattie. La teoria in sé non ci pare insensata, specie alla luce di alcuni studi condotti su bimbi finlandesi e russi.

 

Un endocrinologo della Columbia University ha affermato di ritenere che gli sforzi per usare questo vaccino contro il Coronavirus suonino «un po’ come il pensiero magico»

Tuttavia le conseguenze da trarne sarebbero quindi che ai bambini «igienizzati» dal Mondo moderno la medicina ora vuole iniettare… dello sporco. Niente di male, ma non un grande argomento di marketing per i vaccini, specie ora che siamo entrati nel disturbo ossessivo compulsivo stabilito per legge e stigma sociale: lavatevi le mani! Lavatevi i guanti! Lavate le buste della spesa!

 

Fortunatamente, non tutti credono che questo vecchissimo vaccino abbia senso in questo momento. Il dottor Domenico Accili, endocrinologo della Columbia University, ha affermato di ritenere che gli sforzi per usare tale vaccino contro il Coronavirus suonino «un po’ come il pensiero magico». Come dicevamo sopra: siamo nel campo della mistica, dell’indeterminazione del mondo particellare, dell’irrazionalismo para-religioso. Insomma il classico pensiero vaccinale.

 

Il vaccino BCG  fu usato per la prima volta nell’uomo nel 1921 e fu ampiamente adottato dopo la seconda guerra mondiale. Ora il BCG viene utilizzato principalmente nei paesi in via di sviluppo e nei paesi in cui la tubercolosi è ancora diffusa, dove viene somministrata a oltre 100 milioni di bambini all’anno.

 

Il vaccino BCG  fu usato per la prima volta nell’uomo nel 1921 e fu ampiamente adottato dopo la seconda guerra mondiale. Ora il BCG viene utilizzato principalmente nei paesi in via di sviluppo e nei paesi in cui la tubercolosi è ancora diffusa, dove viene somministrata a oltre 100 milioni di bambini all’anno

Tale vaccino fu ispirato nel 1800 dall’osservazione che le pastorelle non sviluppavano la tubercolosi. Il vaccino prende il nome dai suoi inventori, il dottor Albert Calmette e il dottor Camille Guerin, che lo svilupparono nei primi anni del 1900 dal mycobacterium bovis, una forma di tubercolosi che infetta il bestiame.

 

Scrive il NYT che «gli scienziati hanno coltivato raschiature batteriche da mammelle di mucca e hanno continuato a coltivare la tubercolosi bovina per oltre un decennio fino a quando non era abbastanza debole da non causare più malattie virulente quando somministrato ad animali da laboratorio». Cento anni fa, prima del Codice di Norimberga, in effetti si era più avanti: ora abbiamo virologi TV e multinazionali farmaceutiche che pretendono la sperimentazione vaccinale direttamente su cavie umane.

 

Come sanno i lettori di Renovatio 21, le sperimentazioni umane sono già iniziate, e la guerra mondiale per il brevetto c’è da un po’. Tutto questo mentre nemmeno sappiamo se il C-19 sia davvero recidivo (come indicano recenti eventi) e quindi renda del tutto inutile il vaccino.

 

Un mondo impazzito in piena regressione politica e ora pure tecnologica. Questo è l’esito di Stati deboli, e popoli senza guida

State tranquilli: nonostante la recidività, nonostante non abbiano capito ancora i meccanismo d’azione del COVID-19, diranno che il vaccino ve lo farete lo stesso, perché aiuta, un po’ come l’incredibile fandonia che il vaccino influenzale aiuterebbe a non prendere il COVID-19, di cui è plastico esempio il governatore del Lazio Zingaretti, vaccinato a favore di flash dei fotografi qualche mese fa e poi ammalatosi di Coronavirus dopo un brillante tour di aperitivi e pizze contro il razzismo e la paura.

 

Notiamo che l’aver fatto il vaccino antinfluenzale era considerato dai britannici un elemento di rischio nella pandemia in corso, ma poco importa: le urla di politici ed amministratori per rendere obbligatorio il vaccino antinfluenzale in Italia non stanno cessando, e senza opposizione alcune si tramuteranno in leggi di Stato e regioni.

 

Un mondo impazzito in piena regressione politica e ora pure tecnologica. Questo è l’esito di Stati deboli, e popoli senza guida.

 

 

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