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Vaccini, la Casa Bianca ha provato a censurare i messaggi Whatsapp degli scettici

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Il potere politico dentro anche ai vostri messaggini privati agli amici e ai famigliari, per assicurare la vittoria del vaccino sul mondo, e l’inoculazione dell’intera società.

 

Il quadro orwelliano emerge da e-mail trapelate, che mostrano come la Casa Bianca fosse intenzionata a fare pressioni sulla piattaforma di messaggistica WhatsApp per censurare le conversazioni private sullo «scetticismo riguardo ai vaccini».

 

L’amministrazione Biden non censurava solo le piattaforme social – quindi di contenuti pubblici – Facebook e Twitter, ma tentava di entrare anche in quelle private, cioè nelle conversazioni tra singoli – amici, famigliari, etc, riporta Summit News.

 

La rivelazione è stata presentata, assieme ad alcune e-mail che la comproverebbero,  in un articolo su Substack scritto dal giornalista e scrittore David Zweig, dove emerge come da marzo 2021 in poi, Rob Flaherty, direttore della strategia digitale della Casa Bianca di Biden, avesse chiesto al proprietario di WhatsApp – cioè Meta/Facebook, cioè Mark Zuckerberg – di spiegare le azioni che stava intraprendendo per intervenire nelle conversazioni private sul vaccino COVID tra gli utenti di WhatsApp.

 

Secondo quanto riportato, il funzionario della Casa Bianca assieme all’allora consigliere senior della Casa Bianca per la risposta al COVID, avrebbero voluto fissare delle telefonate con un dirigente di Meta «un paio di volte alla settimana», se necessario, per sovrintendere al processo di censura.

 

La Casa Bianca voleva che i messaggi non pubblici sullo scetticismo sui vaccini fossero «sotto controllo», interferendo nelle conversazioni crittografate private dei cittadini.

 

«Cosa, esattamente, sperava di far fare a Meta?» chiede Zweig. «Era ovvio fin dall’inizio che l’interfaccia di WhatsApp non permetteva il controllo granulare che Flaherty sembrava desiderare. E la sua risposta (…) suggerisce che lo capiva bene. Eppure continuava comunque a tormentare i dirigenti di Meta».

 

«Meta apparentemente non era in grado di soddisfare le richieste dell’amministrazione Biden, forse diffidente sul fatto che censurare direttamente la capacità delle persone di comunicare con i propri amici e familiari avrebbe rappresentato un enorme disastro di pubbliche relazioni» scrive Summit News.

 

L’idea di una censura sempre più pervasiva tuttavia non è così peregrina nell’oligarcato ciber-pandemico, né così segreta.

 

Come riportato da Renovatio 21, Bill Gates sosteneva la necessità di censurare l’ambito del digitale. «Beh, il regno digitale ha facilitato, sai, idee interessanti ma sbagliate che si sono diffuse molto rapidamente. E dobbiamo innovare in modo che il regno digitale sia più una cosa positiva per far uscire la verità e che le persone capiscano che “ehi, questo è falso”» aveva detto Gates in un’intervista.

 

 

Risuona più forte che mai l’appello fatto due anni fa da Elon Musk (che peraltro non può soffrire Gates): abbandonate subito Facebook e Whatsapp.

 

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