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Vaccini e cellule di feto abortito: «Vaticano simoniaco»

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Renovatio 21 pubblica su gentile concessione di Marco Tosatti questa lettera apparsa su Stilum curiae.

 

 

 

Caro Tosatti,

 

 

continuo a sognare che un vescovo affigga (come fece Lutero) a porta Sant’Anna le tesi che condannano per simonia Bergoglio e l’intero comitato per la dottrina della fede che definisce «moralmente accettabili» i vaccini anti-COVID – che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione.

Ormai la chiesa di Bergoglio si è convertita in una agenzia di autorità morale che vende indulgenze

 

Amici di Stilum Curiae, come ho già scritto la settimana scorsa ormai la chiesa di Bergoglio si è convertita in una agenzia di autorità morale che vende indulgenze.

 

Vende indulgenze, cioè vende legittimazioni morali a progetti e persone amorali e immorali. Lo sta facendo da almeno sette anni (dall’esaltazione di Pannella, Bonino, Napolitano, all’esaltazione dei malthusiano-ambientalisti di Obama, alla santificazione del Reset di Davos o il Global Compact on Education), ma non ce ne eravamo accorti, pensavamo che fossero provocazioni per far crescere i gradimenti nel mondo al fine di dialogare.

Come Simon Mago cercò di comperare (a peso d’oro) dagli apostoli di Cristo (Pietro e Giovanni) il potere di conferire i doni dello Spirito Santo, così Bergoglio vende il potere di Dio stesso di legittimare azioni che producono soldi, soldi ed altro… oggi ad aziende farmaceutiche legittimando i vaccini anti-COVID prodotti con ex feti abortiti volontariamente.

 

Macché, era ed è commercio simoniaco di legittimazione morale di atti peccaminosi.

 

Come venga remunerato per ora non è chiaro, ma lo scopriremo presto.

 

Come Simon Mago cercò di comperare (a peso d’oro) dagli apostoli di Cristo (Pietro e Giovanni) il potere di conferire i doni dello Spirito Santo, così Bergoglio vende il potere di Dio stesso di legittimare azioni che producono soldi, soldi ed altro….. Oggi ad aziende farmaceutiche legittimando i vaccini anti-COVID prodotti con ex feti abortiti volontariamente.

 

In fondo – qualcuno dirà – si tratta solo di tessuti provenienti da cadaverini che si dovrebbero incenerire o usare. Già gli abortisti gridano a gran voce: «l’aborto salva la vita!», poiché l’uso di feti abortiti usati per fare vaccini impedisce altri aborti dovuti alle malattie curate con il vaccino (si pensi alla rosolia).

 

Ben sappiamo come i Comitati di Bioetica approvino queste pratiche per fini terapeutici, ma con tante condizioni. Ma queste condizioni non son mai state fatte osservare, forse neppure controllate.

Ormai che un fine buono non giustifichi mezzi cattivi è una considerazione che fa ridere, ci sarà sempre un Bergoglio che si domanderebbe: «chi sono io per giudicare?».

 

Ormai che un fine buono non giustifichi mezzi cattivi è una considerazione che fa ridere, ci sarà sempre un Bergoglio che si domanderebbe: «chi sono io per giudicare?».

 

Il buon Bernanos scrisse che se questa norma machiavellica venisse accettata, il processo di corruzione sarebbe irreversibile, perché a questo punto si arriverebbe a produrre il mezzo stesso prima di dover giustificare il fine.

 

Tosatti, scusi sono disgustato da tanto cinismo.

 

Il buon Bernanos scrisse che se questa norma machiavellica venisse accettata, il processo di corruzione sarebbe irreversibile, perché a questo punto si arriverebbe a produrre il mezzo stesso prima di dover giustificare il fine

Mi vergogno di troppi confratelli.

 

Caro Viganò, io aspetto sempre che sia Lei ad andare ad affiggere dette tesi sulla porta di Sant’Anna.

 

Io, se vuole, le porto i chiodi e il martello.

 

Faccia presto!

 

 

Mons ICS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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