Bioetica

USA, legge contro gli scandali della fecondazione in provetta

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Una serie di scandali sui medici della FIVET (la fecondazione in provetta con trasferimento di ovuli) che hanno usato il proprio sperma per ingravidare le loro pazienti ha portato a una legge dello stato americano dell’Indiana per penalizzare la «frode della fertilità».

 

La legge proposta punirebbe i medici con fino a 2 anni e mezzo di carcere. Sean Tipton, della American Society per la Medicina Riproduttiva, si oppone alla legislazione. Ha detto al Washington Post che «gli errori e le frodi nel settore sono rari e sono facilmente risolti dalle leggi esistenti».

 

Ha assicurato al Post che «le cliniche mantengono rigorosi protocolli di sicurezza per garantire che il materiale genetico corretto sia trasferito, che i donatori siano correttamente sottoposti a screening e che gli operatori sanitari rispettino rigorosi standard etici».

 

Tuttavia, questo non tiene conto della rabbia e dell’angoscia sperimentate da persone che scoprono tardi nella vita che il loro vero padre era qualcun altro.

 

Un medico potrebbe aver usato il proprio sperma fino a 50 volte senza dirlo alle sue pazienti

Più di 30 anni dopo la sua nascita, la cittadina dell’Indiana Jacoba Ballard scoprì che il suo vero padre era il dottore della fertilità Donald Cline: «Mia madre è stata violata. Ha approfittato di lei in uno dei momenti più vulnerabili della sua vita» – ha dichiarato la donna.

 

Cline è stato dichiarato colpevole, ma Ballard ritiene che avrebbe dovuto essere punito più duramente. Potrebbe aver usato il proprio sperma fino a 50 volte senza dirlo alle sue pazienti. Ma è stato solo cancellato dall’albo (eravamo già alla fine degli anni ’70) e multato, con un anno di libertà vigilata.

 

 

 

Fonte: Michael Cook per Bioedge

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