Bizzarria

Uomo che si chiama J. D. Vance arrestato perché vuole uccidere J.D. Vance

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James Donald Vance Jr., 67enne di Grand Rapids nel Michigan – che condivide cognome e iniziali con il vicepresidente J.D. Vance ma non ha legami familiari con lui – è stato condannato questa settimana a due anni di carcere federale per aver minacciato di morte il presidente Donald Trump, il vicepresidente e altri individui.

 

L’uomo si è dichiarato colpevole a luglio di due reati gravi: minacce di uccisione o lesioni al presidente e al vicepresidente, e trasmissione di comunicazioni minatorie interstatali. Il giudice distrettuale Paul Maloney, a Kalamazoo, ha emesso la sentenza il 17 novembre, come indicato nei registri giudiziari online, optando per 24 mesi di reclusione seguiti da tre anni di libertà vigilata. L’accusa aveva inizialmente richiesto tra 30 e 37 mesi, mentre ogni imputazione prevedeva un massimo di cinque anni di prigione e una multa fino a 250.000 dollari.

 

Tra marzo e aprile, Vance Jr. ha pubblicato messaggi intimidatori su Bluesky dall’account @diaperJDV. In uno del 1° aprile, ha scritto: «Se Trump, Vance o Musk torneranno mai nella mia città, se ne andranno in un sacco per cadaveri. O mi colpirà un cecchino dei servizi segreti o passerò il resto della vita in prigione. In ogni caso, mi restano solo 10 anni di vita, quindi non me ne frega un cazzo». Un gran giurì lo ha incriminato a giugno.

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I procuratori, nel memorandum di condanna, hanno evidenziato anche un post di febbraio in cui Vance Jr. aveva caricato la foto di un’arma da fuoco, affermando di essere pronto a rispondere a minacce, e hanno caldeggiato una pena più dura. La difesa, rappresentata dagli avvocati d’ufficio Sean Tilton e Helen Niewenhuis, ha chiesto clemenza invocando abusi psicologici subiti da bambino, attuali problemi di salute e l’assenza di precedenti penali; hanno inoltre precisato che, trattandosi di minacce online, non è stata usata un’arma nel reato, evitando così linee guida punitive più severe.

 

Il procuratore statunitense per il distretto occidentale del Michigan, Timothy VerHey, ha commentato: «Internet ci permette uno scambio sano di idee, essenziale per la democrazia. Ma alcuni lo usano per minacciare e intimorire, seminando paura e minando i nostri valori democratici. Dicendo di voler uccidere il presidente e il vicepresidente solo perché non era d’accordo con loro, Vance ha oltrepassato un limite che tutti comprendiamo, e va punito».

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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