Economia

«Un’inverno di spaventosa povertà»: la previsione dell’ex premier britannico Gordon Brown

Pubblicato

il

L’ex primo ministro britannico Gordon Brown ha avvertito sul quotidiano Guardian del 6 agosto che il Regno Unito sta per affrontare un inverno di «spaventosa  povertà», con costi energetici alle stelle.

 

Sebbene sia stato un ex primo ministro del Partito Laburista, Brown ha esortato il primo ministro conservatore uscente Boris Johnson e i principali candidati conservatori del ministro degli Esteri Liz Truss e l’ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak a riunirsi per stabilire un bilancio di emergenza per affrontare la situazione

 

Johnson ha rifiutato.

 

Brown prevede che il continuo aumento dei prezzi del carburante metterà 35 milioni di persone in 13 milioni di famiglie, che costituiscono il 49,6% della popolazione del Regno Unito, a rischio di povertà in ottobre.

 

Questa, ha detto, è una «bomba a orologeria finanziaria… Non c’è nulla di morale nel fatto che i leader indifferenti condannino milioni di bambini e pensionati vulnerabili e irreprensibili a un inverno di estrema povertà».

 

Brown dichiara che se il trio di summenzionati Tory non agisce, il Parlamento dovrebbe essere richiamato per costringerli a farlo.

 

L’ex primo ministro britannico ha quindi raccontato al Guardian scene della sua contea di Fife in Scozia, che, secondo lui, gli ricordano scene di cui ha letto negli anni ’30: bambini denutriti, «pensionati che scelgono se alimentare i loro contatori dell’elettricità o se stessi» e infermiere che devono «fare la fila alla Banca del cibo».

 

Anche gli enti di beneficenza hanno difficoltà a soddisfare i bisogni delle persone, ha dichiarato.

 

«La Gran Bretagna sta creando una generazione emarginata di ragazzi e ragazze» la cui infanzia «comincia a somigliare a scene vergognose di un romanzo di Dickens».

 

Il previsto aumento del prezzo del carburante a gennaio lascerà il 54% della popolazione in povertà di carburante, ha avvertito.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Gran Bretagna sta considerando il razionamento dell’energia, mentre i piani per rallentare la chiusura della centrale nucleare di Hinkley Point B hanno trovato l’opposizione dei proprietari dell’impianto, il colosso francese EDF, a breve ricompletamente rinazionalizzato da Macron.

 

Già due mesi fa durante il finale del governo Johnson si era parlato di un inverno di blackout.

 

La stabilità sociale pare già muoversi verso il collasso, con scioperi generali programmati come non si vedeva da un secolo.

Due anni fa lo stesso Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, ora in lizza per il premierato, aveva dichiarato che l’economia britannica stava vedendo una «crisi più grande degli ultimi 300 anni».

 

Nel frattempo, dopo due anni di lockdown e repressioni pesantissime, il Paese continua il suo supporto forsennato alla guerra contro la Russia, l’estensione della NATO a Kiev e in Scandinavia, l’arresto di cittadini rei di aver condiviso suinternet un meme, l’uccisione di bambini comatosi.

 

Il solito tran tran della mortifera Albione – che ora, forte della plurisecolare filosofia eugenetica di cui sono imbevute le sue élite, farà morire di fame e di freddo il suo stesso popolo.

 

Il tutto mentre le fondazioni ambientaliste (cioè, appunto, antiumane) del principe Carlo prendono milioni di dollari cash dalla famiglia Bin Laden.

 

Più popolari

Exit mobile version