Geopolitica

Una fazione della sinistra tedesca chiede diplomazia per la crisi ucraina

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Il telegiornale tedesco di Tagesschau ha riferito il 23 ottobre che il leader della fazione al Bundestag del Partito Socialista Tedesco SPD Rolf Mützenich, ha invitato il ministro degli Esteri Annalena Baerbock, che ha sostenuto in modo aggressivo l’invio di armi a Ucraina, per promuovere una maggiore diplomazia per porre fine alla guerra.

 

È interessante notare che il Mützenich ha sottolineato che la Baerbock sarebbe «ora la più alta diplomatica attualmente in Germania».

 

«Il leader del gruppo parlamentare SPD Rolf Mützenich ha chiesto al ministro degli Esteri Annalena Baerbock (Verdi) di lavorare di più per una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina. Mützenich ha detto alla televisione ZDF di sentirsi sostenuto dai sondaggi di opinione che mostrano che il 60% dei tedeschi vorrebbe più  iniziative diplomatiche» ha riportato Tagesschau.

 

«Questo è stato anche inviato all’indirizzo del ministro degli Esteri, perché ora è la più alta diplomatica attualmente in Germania», avrebbe detto.

 

Alla fine, si tratta di un «equilibrio» tra il diritto all’autodifesa dell’Ucraina e la necessità della diplomazia, ha affermato Mützenich, affermando inoltre che le ultime settimane hanno dimostrato che il progresso diplomatico è possibile: ad esempio, un importante scambio di prigionieri ha avuto luogo nonostante i massicci scontri militari, ha detto.

 

Anche l’accordo sulle consegne di grano è stato un «modesto successo», ha affermato.

 

Il ministro Baerbock aveva scioccato il mondo con la sua dichiarazione secondo cui avrebbe sostenuto Kiev anche contro il volere dei suoi stessi elettori.

 

Gerhard Schroeder, ex cancelliere passato a fare il dirigente delle società russo-tedesche che controllano i gasdotti Nord Stream, è stato dapprima emarginato nel suo partito, l’SPD, e poi ignorato anche quando sembrava essere portatore di analisi lucide sulla situazione o perfino latore del ramoscello d’ulivo da parte di Mosca, come nel caso di un’intervista uscita in Spagna ad inizio anno, quando dichiarò che «il Cremlino vuole una situazione negoziata».

 

Non tutto il Bundestag ha accettato in blocco la guerra antirussa voluta dalla NATO: la deputata tedesca Sevim Dagdelen, del partito di sinistra Die Linke, ha parlato del conflitto ucraino come della miccia per la Terza Guerra Mondiale.

 

Il  Mützenich  è nella famigerata lista dei risultati del Centro per la lotta alla disinformazione (CCD) del regime di Kiev. La lista, da qualcuno ribattezzata «fatwa list», comprende i giornalisti Chris Hedges e Glenn Greenwald, il politologo John Mearsheimer, il cantante dei Pink Floyd Roger Waters, il senatore Rand Paul, l’ex candidato alla presidenza USA Tulsi Gabbard, l’analista militare conservatore italofono Edward Luttwak.

 

Nel database pubblico di un sito chiamato Myrotvorets erano finiti anche Henry Kissinger e Al Bano, nonché Toto Cotugno.

 

Le persone della lista di questo sito che vengono assassinate, come Darja Dugina, vedono segnate con la scritta «liquidato» sopra la loro foto.

 

Non si sa quanto seriamente, ma l’indirizzo del sito, messo ben in evidenza, è Langley, Virginia – località sede della CIA, nei cui dipressi viveva anche, abbastanza spudoratamente, il generale libico Haftar, in effetti.

 

 

 

 

 

 

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