Storia

Un tempio maya e un guerriero con la testa di serpente: ancora ritrovamenti archeologici in Messico

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Gli archeologi che lavorano per la costruzione della linea ferroviaria «Trenmaya» a Chichén Itzá hanno scoperto un pezzo affascinante della storia maya: una statua risalente a circa 1.000 anni fa che raffigura un guerriero adornato con un abito di piume con un caratteristico elmo a forma di serpente.

 

L’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH) ha notato che la scultura misura 33 centimetri di altezza e 28 centimetri di larghezza. I funzionari hanno effettuato il ritrovamento nel complesso di Casa Colorada mentre stavano conducendo un’indagine archeologica del cantiere.

 

Si ritiene che la statua del guerriero ritrovata facesse parte di una scultura più grande, che rifletteva i parametri scultorei dei primi tempi della città maya.

 

Nonostante una frattura visibile, gli esperti dell’INAH affermano che il manufatto è in buono stato di conservazione, fungendo da collegamento tangibile tra le comunità contemporanee e il loro antico patrimonio.

 

Chichén Itzá, un importante sito di templi precolombiani nella penisola dello Yucatan, fu all’apice della sua influenza tra il IX e il XIII secolo d.C.

 

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Il progetto ferroviario in corso, parte degli sforzi del Messico per migliorare le infrastrutture turistiche, ha fruttato un tesoro di reperti archeologici, tra cui oltre un milione di frammenti di ceramica, 600 sepolture umane e varie strutture architettoniche. Il sito attualmente attira almeno 3.500 turisti al giorno e fino a 8.000 durante l’alta stagione, è oggetto di continui sforzi di conservazione.

 

Il guerriero con elmo serpentiforme non è l’unico ritrovamento recente in fatto di archeologia maya.

 

Gli archeologi in Messico hanno trovato un antico tempio maya di circa 1.000 anni a El Tigre, un sito archeologico nella penisola dello Yucatan. Risalente al 1000-1200 d.C., la struttura circolare ha due livelli ed era probabilmente ricoperta da un tetto piano. Gli archeologi ritengono che fosse dedicato alla divinità serpente maya Kukulcan, una delle quattro divinità principali dell’antica religione maya.

 

I funzionari ritengono inoltre che possa trattarsi dello stesso tempio descritto negli scritti di Don Pablo Paxbolon, che guidò il popolo maya in quello che oggi è lo stato messicano di Tabasco tra il 1575 e il 1576. I suoi scritti descrivono quattro di questi templi nella zona, ciascuno dedicato a una delle principali divinità.

 

Sebbene questi templi specifici non siano stati ancora trovati, sono state scoperte altre strutture circolari nella penisola dello Yucatan, tra cui Edzna, Becan, Uxmal e Chichen Itza.

 

«Questo edificio amplia la nostra conoscenza della tarda occupazione di El Tigre», ha detto Diego Prieto Hernández, antropologo e direttore generale dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia, durante una conferenza del 30 ottobre, come citato dai media messicani. «Le strutture circolari corrispondono generalmente al primo periodo postclassico tra il 1000 e il 1200 d.C., quando la zona maya aveva collegamenti con altre regioni della Mesoamerica, in particolare con il Messico centrale, Oaxaca e la costa del Golfo».

 

La penisola dello Yucatan fu uno degli ultimi insediamenti dei maya prima del collasso della civiltà. La sua caduta rimane argomento di dibattito tra gli esperti.

 

Anche questa scoperta è stata fatta duranti i lavori della nuova ferrovia, chiamata «Tren maya» o Treno maya, in costruzione in Messico e che si estenderà per 1.600 miglia. Il progetto ha prestato particolare attenzione alla conservazione dei reperti archeologici e ha già portato alla luce un gran numero di scoperte dall’inizio del progetto. Al 30 ottobre sono state rinvenute 2.698 strutture, 249 oggetti, 289.100 frammenti di ceramica e 177 resti umani parziali o completi.
Il treno maya inizierà le operazioni a dicembre.

 

Come riportato da Renovatio 21, questo mese un terremoto in Messico aveva portato alla luce una gigantesca scultura a forma di testa di serpente.

 

Impossibile non riconnettere le emersioni di questi reperti delle antiche civiltà mesoamericane con il fatto, apparentemente sconnesso, dell’introduzione di un «rito maya» nella messa cattolica.

 

I maya erano una popolazione che praticava il sacrificio umano, in forma massiva – qualcosa che sconvolse i conquistadores spagnoli.

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Immagine screenshot da YouTube

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