Alimentazione

Un altro aumento del 10% dei prezzi alimentari mondiali a marzo

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I prezzi alimentari mondiali hanno fatto un altro balzo del 12,6% a marzo nell’indice generale dei prezzi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), raggiungendo un valore dell’indice di 159,3 che è di gran lunga un livello record, ha riportato Agri-Pulse.

 

Il prezzo medio mondiale del grano è aumentato del 20% circa nel solo mese di marzo; l’indice del prezzo del mais è salito del 19%; l’indice degli oli vegetali cresce del 23,2%. Altri incrementi riguardano lo zucchero, il 20% in più nell’anno, e il latte, il 23,6% in più nell’anno.

 

Pur segnalando questi aumenti, la FAO stima che la produzione mondiale di colture nel 2022 sia all’incirca uguale o leggermente superiore al 2021 per molti prodotti.

 

È improbabile che ciò accada data la situazione dei fertilizzanti, un’altra che i «politici» attribuiscono ai prezzi dell’energia quando quattro cartelli globali dei fertilizzanti stanno realizzando profitti record sulla scia del taglio delle grandi esportazioni di fertilizzanti della Russia.

 

Un analista di materie prime citato dalla CNBC il 7 aprile ha fornito alcune cifre sull’iperinflazione dei fertilizzanti dal 2021 ad oggi: la potassa è  scambiata a Vancouver da 210 a  545 dollari per tonnellata; l’urea in consegna per il Medio Oriente da 268 a 887 dollari per tonnellata al Chicago Board of Trade; in alcuni paesi, come il Perù, i prezzi di tutti i fertilizzanti agli agricoltori sono quadruplicati.

 

Questa è la situazione in cui i rapporti del Programma alimentare mondiale sul numero di persone che soffrono la fame quest’anno sono già cresciuti da oltre 200 milioni a oltre 300 milioni e sono previsti da un economista agricolo cinese a raggiungere 1 miliardo.

 

«La crisi alimentare globale del 2011-12 è stata lasciata indietro e le popolazioni vengono lasciate a manifestare o a ribellarsi» ricorda EIR.

 

Non va dimenticato che una grave siccità in tutta la metà occidentale del Nord America contribuisce in modo significativo a questa iperinflazione alimentare, un fattore che è stato completamente ignorato per una generazione dai «politici» che vogliono attribuire tutti i mali ai russi «invasione» dell’Ucraina.

 

Come riportato da Renovatio 21, c’è chi, sulla scorta di prove documentali, afferma che la siccità in California possa essere qualcosa di ricercato deliberatamente.

 

Tuttavia, per tutta questa catastrofe il capro espiatorio è già stato deciso: Vladimir Vladimirovič Putin.

 

Il quale, consapevole, rispedisce l’accusa al mittente: «chi risponderà ai milioni di morti di fame nei Paesi più poveri per la crescente carenza di cibo?» si era chiesto qualche settimana fa.

 

Pochi giorni or sono ha rilanciato: la crisi alimentare, dice il presidente della Federazione Russa, innescherà una nuova crisi migratoria.

 

 

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