Cina
Truppe di Pechino si esercitano per l’invasione di Taiwan: le immagini
Il Comando del Teatro Orientale dell’Esercito di Liberazione del Popolo (ELP), cioè le forze armate della Repubblica Popolare cinese, ha pubblicato un video provocatorio che mostra le truppe che praticano un’invasione costiera di Taiwan.
Il video è apparso per la prima volta sul sito di social media WeChat, la versione cinese di Twitter, lo scorso giovedì e mostra ondate di soldati dell’EPL che assaltano le spiagge, inclusi veicoli blindati e carri armati che si dirigono verso posizioni di attacco.
Il video militare, ripubblicato in Occidente dal britannico Daily Mail non nomina specificamente Taiwan, ma dato che il Comando del Teatro Orientale sovrintende all’area dello Stretto di Taiwan, viene ampiamente interpretata come un avvertimento e una minaccia rivolta all’isola autogovernata che è sostenuta dall’Occidente.
La canzone montata sotto le immagini dice: «vai oltre la porta della città e l’alto muro… non importa quanto sia buio, non aver paura… insegui e vinci gli anni più caldi».
PLA Eastern Theater Command releases latest promo video titled 阅海峡, or Reading the Strait, which sounds exactly like 越海峡, or Crossing the Strait. As if to underscore the wordplay, the video ends with "Yue·海峡", which can be interpreted as either. pic.twitter.com/ijZSxzqSPY
— Yang Liu (@yangliuxh) August 18, 2023
Negli ultimi giorni manovre congiunte delle marine russa e cinese si sono viste nel Mar della Cina orientale, così come, con grande preoccupazione americana, in direzione dell’Alaska. Le esercitazioni americane nei riguardi dell’invasione continuano, così come le simulazioni cinesi, che vanno avanti da anni.
L’invasione di Taiwan non è un mistero, avendo Xi parlato della riannessione nella solennità del centenario del Partito Comunista Cinese, indossando, per l’occasione, l’irresistibile giacchetta alla Mao Zedong.
Le centinaia di sconfinamenti di caccia cinesi hanno portato il noto analista e giornalista cinese Hu Xijin a scrivere ai taiwanesi «abituatevi»; lo stesso tono goliardico lo aveva l’allora portavoce degli Esteri Zhao Lijian, capo dei cosiddetti wolf warrior (linguacciuti, scontrosi diplomatici cinesi ultranazionalisti) ai tempi del disastroso ritiro degli USA da Kabul: indicando la catastrofe americana in Afghanistan, i cinesi ammonivano che presto sarebbe venuto anche il turno di Taipei.
Anche le visite di droni di consumo, presi a spari e sassate dai soldati taiwanesi, rientrano nelle schermaglie semiserie tra le due Cine.
Più serio, invece, lo strano caso della trasmissione della TV taiwanese che annunciava l’avvenuta invasione. Ad oggi, non si è ancora capito cosa sia successo, un po’ come nel caso dell’SMS che nel 2018 gli hawaiani ricevettero: sono in arrivo missili nordcoreani, trovate un rifugio, non è un’esercitazione.
Come riportato da Renovatio 21, le tensioni in Ucraina potrebbero compromettere la produzione di chip anche senza attacchi cinesi: la carenza di materiali come neon e palladio, utilizzati dall’industria dei semiconduttori, potrebbe far saltare il banco, togliendo lo scudo di silicone dei taiwanesi. La Russia è tra i principali produttori di questi materiali.
Secondo taluni analisti, la Cina potrebbe invadere Taiwan nei prossimi 5 anni. Secondo altri, l’invasione potrebbe avvenire già entro il 2025. Vi sono tuttavia vertici militari USA che sostengono che Pechino non abbia in questo momento le capacità e neppure l’intenzione per invadere l’isola.
Come scritto da Renovatio 21, Taiwan è sicuramente una faglia dell’imminente Terza Guerra Mondiale, che preghiamo il Cielo di evitarci.