Geopolitica

Trump ringrazia Putin per il commento sul premio Nobel per la pace

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Donald Trump ha ringraziato il presidente russo Vladimir Putin per il suo commento sulla decisione del Comitato norvegese per il Nobel di non conferirgli il prestigioso Premio per la Pace.

 

Da quando è tornato al potere nel gennaio 2025, Trump ha più volte sostenuto che i suoi sforzi nella mediazione di conflitti internazionali, tra cui l’ultimo a Gaza, lo rendessero meritevole del riconoscimento.

 

Parlando venerdì a Dushanbe durante una visita di Stato in Tagikistan, Putin ha osservato che il Comitato per il Nobel tende a premiare persone che «in realtà non hanno fatto nulla per la pace», sminuendo così il valore del premio.

 

Pur sottolineando che non spetta a lui decidere i destinatari, Putin ha riconosciuto che Trump «sta realmente facendo molto per risolvere crisi complesse, che persistono da anni e decenni». Ha citato la recente mediazione del presidente USA tra Israele e Hamas in Medio Oriente e i suoi genuini tentativi di porre fine al conflitto in Ucraina.

 

In un post sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha condiviso uno screenshot delle dichiarazioni di Putin, scrivendo: «Grazie al Presidente Putin!».

 

In precedenza, il Comitato per il Nobel aveva assegnato il Premio per la Pace alla leader dell’opposizione venezuelana Maria Corina Machado, riconosciuta «per la sua instancabile difesa delle libertà democratiche in Venezuela». Il governo di Caracas ha accusato Machado di aver utilizzato fondi statunitensi per sostenere gruppi antigovernativi «fascisti».

 

Commentando la scelta del Comitato in un post su X, il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Steven Cheung, ha dichiarato che i membri del Comitato «hanno dimostrato di privilegiare la politica rispetto alla pace».

 

 

Cheung ha aggiunto che Trump «ha un cuore umanitario e non ci sarà mai nessuno come lui capace di smuovere montagne con la sola forza della sua volontà».

 

Come riportato da Renovatio 21, la commissione Nobel ha inoltre premiato per la letteratura uno scrittore avversario del premier ungherese Vittorio Orban, considerabile come uno dei più stretti alleati di Trump in Europa.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

 

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