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Trump nega l’insabbiamento del caso Epstein

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha respinto le accuse di insabbiamento del caso Jeffrey Epstein, difendendo la gestione da parte della sua amministrazione della pubblicazione dei documenti relativi alla morte in carcere del finanziere caduto in disgrazia e condannato per reati sessuali.

 

Alcuni alleati di Trump, tra cui il giornalista Tucker Carlson e l’ex consigliere Steve Bannon, hanno criticato un rapporto del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI, che non ha trovato prove di una lista di individui potenti a cui Epstein avrebbe trafficato ragazze minorenni. Il rapporto non ha inoltre trovato segni di dolo nella morte di Epstein avvenuta nel 2019 in un carcere di Manhattan, che è stata dichiarata suicidio.

 

In un post pubblicato sabato su Truth Social, Trump ha affermato che i file Epstein sono stati creati da importanti esponenti del partito democratico, tra cui l’ex presidente Barack Obama e l’ex segretario di Stato Hillary Clinton.

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«Hanno creato i file Epstein, proprio come hanno creato il FALSO dossier su Hillary Clinton/Christopher Steele che hanno usato su di me, e ora i miei cosiddetti “amici” stanno facendo il loro gioco», ha scritto.

 

«Perché questi lunatici della sinistra radicale non hanno pubblicato i file Epstein? Se c’era QUALCOSA lì dentro che avrebbe potuto danneggiare il movimento MAGA, perché non l’hanno usato?», ha aggiunto.

 

Trump ha difeso il Procuratore Generale Pam Bondi e ha sostenuto che le agenzie federali dovrebbero invece concentrarsi sulle indagini sugli scandali e sulla corruzione legati ai Democratici, nonché sulle elezioni presidenziali del 2020, che continua a sostenere siano state truccate a favore di Joe Biden. «LASCIA CHE PAM BONDI FACCIA IL SUO LAVORO: È GRANDIOSA!», ha scritto Trump. In precedenza, aveva affermato che il caso Epstein è stato usato per distogliere l’attenzione da questioni più urgenti, tra cui le mortali inondazioni in Texas.

 

Anche il direttore dell’FBI Kash Patel ha respinto le accuse. «Le teorie del complotto semplicemente non sono vere, non lo sono mai state», ha scritto su X.

 

I critici hanno sottolineato la presenza di un’interruzione di un minuto nel filmato di sorveglianza fuori dalla cella di Epstein la notte della sua morte, sostenendo che il nastro fosse stato manomesso. Bondi, tuttavia, ha negato che ci sia qualcosa di sospetto nel video.

 

Secondo quanto riferito, il dibattito sul caso ha causato una spaccatura all’interno del governo: diverse agenzie di stampa sostengono che il vicedirettore dell’FBI Dan Bongino stia valutando la possibilità di dimettersi.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

 

 

 

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