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Trump minaccia di perseguire Google

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Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, ha promesso di portare Google in tribunale se verrà rieletto a novembre, accusando il gigante della tecnologia di aver deliberatamente pubblicato storie negative su di lui e di aver favorito la sua rivale democratica, la vicepresidente Kamala Harris.

 

In un post su Truth Social, Trump ha espresso la speranza che il Dipartimento di Giustizia persegua penalmente Google, di proprietà di Alphabet, per la «palese interferenza nelle elezioni», aggiungendo che «ne richiederà il perseguimento» se verrà rieletto.

 

«È stato stabilito che Google ha utilizzato illegalmente un sistema per rivelare e visualizzare solo brutte storie su Donald J Trump, alcune inventate a questo scopo, mentre, allo stesso tempo, rivela solo belle storie sulla compagna Kamala Harris», ha affermato l’ex presidente nel post.

 

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All’inizio di questo mese, il Media Research Center, un ente conservatore di controllo dei media, ha pubblicato uno studio che suggerisce che Google ha posizionato il sito web della campagna di Harris in una posizione più favorevole nei suoi risultati di ricerca rispetto al sito ufficiale della campagna di Trump.

 

Il colosso della tecnologia ha respinto i risultati, affermando di non manipolare i risultati di ricerca per avvantaggiare una parte specifica. Un portavoce di Google ha dichiarato a Fox News Digital all’epoca: «entrambi i siti web della campagna appaiono costantemente in cima alla Ricerca per query di ricerca pertinenti e comuni».

 

Trump aveva già attaccato in precedenza la società tecnologica, sostenendo che essa dà priorità alle «fake news» nei suoi risultati di ricerca, che sono «truccati» contro di lui e altri conservatori. Google ha negato le accuse.

 

A luglio, il miliardario della tecnologia statunitense Elon Musk ha accusato l’azienda di essere prevenuta nei confronti del candidato repubblicano. Ha condiviso uno screenshot di una pagina in cui la query «Presidente Donald» è stata digitata nella barra di ricerca.

 

Lo screenshot dimostra come la funzione di completamento automatico di Google, che fornisce suggerimenti in base alle parole digitate, non offrisse in risposta «Presidente Donald Trump», ma mostrasse invece «Presidente Donald Duck» (nome originale del personaggio Disney Paperino) e «Presidente Donald Reagan».

 


All’epoca, un rappresentante di Google disse a NBC News che la funzione di completamento automatico stava riscontrando problemi quel giorno, aggiungendo che l’azienda stava «esaminando queste anomalie e lavorando per apportare miglioramenti».

 

Altri commentatori avevano notato che Google sembrava non rimandare subito a risultati relativi all’attentato alla vita di Trump qualora si procedesse con una query, privilegiando pagine riguardanti gli attentati di tutti gli altri presidenti di decenni fa.

 

Alcuni utenti hanno lamentato che la ricerca per «Donald Trump» produce risultati che riguardano Kamala Harris secondo una luce positiva.

 


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Come riportato da Renovatio 21, l’ex moglie del cofondatore di Google Sergej Brin – nonché madre di sua figlia, affetta da autismo – Nicole Shanahan è ora, in quanto ex candidata vicepresidente di Robert F. Kennedy jr., un’alleata di Trump.

 

La Shanahan ha prodotto un video satirico per dimostrare quanto sia grande la distorsione dei media nei confronti del popolo MAGA.

 

 

La Shanahan ha dettagliato il suo supporto a Trump in un recente incontro pubblico con Tucker Carlson, dove ha parlato, tra le altre cose, di autismo e vaccini, del tradimento del Partito Democratico rispetto alla democrazia, del pericolo e dell’aberrazione della riproduzione artificiale e del culto transumanista che vive in Silicon Valley.

 

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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza CC BY-SA 2.0

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